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  • Torino, Petrachi: 'Con me ds sono state fatte tante plusvalenze. Makimovic? La sua è stata una caduta di stile'

    Torino, Petrachi: 'Con me ds sono state fatte tante plusvalenze. Makimovic? La sua è stata una caduta di stile'

    • Andrea Piva
    A presentare i quattro nuovi acquisti del Torino, era presente il ds granata Gianluca Petrachi che ha fatto il punto sull'ultima sessione di mercato. Queste le sue parole.

    “Il campo dirà se abbiamo fatto bene. Abbiamo fatto ottime plusvalenze, credo sia legittimo ricordare che dal mio arrivo questo accade, mentre prima il Toro navigava in brutte acque e perdeva 15 milioni a stagione. Mi avvicino al settimo anno: se è cambiato qualcosa credo che un merito lo abbia anche il direttore sportivo”.

    Poi sui quattro acquisti, Valdifiori, Rossettini, De Silvestri e Castan. “Valdifiori lo volevamo già un anno fa, siamo contenti che ora sia arrivato. Rossettini abbiamo iniziato a cercarlo dopo la partenza di Glik, De Silvestri è il primo giocatore che Mihajlovic mi ha chiesto, Castan invece lo seguivo da quando io ero il ds del Pisa e lui giocava in Brasile”.

    Petrachi ha poi parlato di Tachtsidis, acquistato e ceduto dal Torino nella stessa sessione di mercato: “Cercavamo in maniera importante un metodista. Avevamo un’idea su Valdifiori, la priorità. Ad un certo punto abbiamo mollato il colpo, perché il Napoli sapeva quanto tenessimo a Valdifiori ma voleva Maksimovic. Mi piaceva molto Bruno Henrique ma quest’anno non sono riuscito ad andare in Sudamerica: i giocatori amo vederli dal vivo, e solo così mi prendo la responsabilità di spendere dei soldi. E quindi siamo andati su Tachtsidis: Mihajlovic ha sentito Zeman, il quale ha parlato benissimo del giocatore. Quando abbiamo capito che l’operazione Valdifiori si poteva fare, abbiamo deciso d’accordo con Tachtsidis di mandarlo a giocare”.

    Un mercato che ha visto arrivare giocatori pronti: “Per alzare il livello abbiamo preso anche giocatori portatori di più certezze. La squadra comunque è ben assemblata, perché ci sono anche giocatori importanti. Mihajlovic e Ventura sono molto diversi nei metodi di lavoro: con Ventura siamo arrivati a buoni risultati, speriamo che con Mihajlovic ne arriveranno anche di migliori”.”. 

    Petrachi è poi tornato sul caso Maksimovic: “Voglio raccontare la verità, come sempre. Non abbiamo mai trattenuto con la forza un giocatore, ed è la storia a parlare. Glik e Peres ci hanno chiesto di essere ceduti e li abbiamo accontentati. Per quanto riguarda Maksimovic mi dispiace perché ancora adesso lo considero un bravo ragazzo. Mi aveva chiesto di andare via poi con l’arrivo di Mihajlovic abbiamo provato a trattenerlo. Il mister pensava che potesse fare quel salto di qualità, e ha parlato con il giocatore. Dal confronto, Mihajlovic ci ha comunicato che con un adeguamento, messo nelle condizioni di sentirsi importante, sarebbe rimasto. Noi ci siamo prodigati per l’adeguamento. Quando sembrava fatta sono cambiate le carte in tavola, non so se dietro consiglio di qualcuno. Di certo non è stato consigliato bene e dall’oggi al domani non si è presentato. Ci siamo tutelati con la Federazione e poi alla fine abbiamo venduto ad un’ottima cifra il giocatore, arrivando anche a Valdifiori. La sua è stata una caduta di stile, soprattutto nei confronti dei tifosi”. 

    Il ds granata ha anche fatto chiarezza sul mancato arrivo di Simunovic: “Giusto fare chiarezza. Lo scorso anno è stata riscontrata una lesione alla cartilagine. Lo abbiamo visto nel corso degli allenamenti, lo volevamo. Abbiamo detto al Celtic di essere disposti a comprarlo, ma dopo le visite mediche qui a Torino. Le visite sono state superate, come dice il ragazzo, ma il nostro staff ha reputato che l’acquisto sarebbe stato comunque rischioso. Questo mi ha indotto ad essere prudente, così ho chiesto al Celtic il prestito con diritto di riscatto alla prima presenza libera, senza minutaggio. Non hanno voluto sentire ragioni, ed ecco perché è saltato. Il ragazzo era mortificato: voglio sottolineare che il ragazzo non sta male, e ha superato le visite: ma lo staff ha manifestato dei dubbi”. 

    Infine il ds ha spiegato come si è sviluppata la trattativa per Hart: “Prima avevamo provato a prendere Viviano poi, parlando con il suo agente Vigorelli, che conosce l’agente del portiere, si è prospettata la possibilità di arrivare a Hart, visti i problemi col City. Parlando con lui ho capito che voleva venire al Toro, ne ho parlato con Mihajlovic e a quel punto Lombardo ha chiamato di nuovo  il giocatore per capire con che tipo di umiltà si sarebbe affacciato all’esperienza qui in Italia”. 

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