Scandalo Premier: Cellino con Pagliara, l'uomo della valigetta di Genoa-Venezia
Dopo lo scandalo che ha coinvolto l'ormai ex commissario tecnico della nazionale inglese Sam Allardyce, arrivano nuove rivelazioni dall'inchiesta del The Telegraph sulle Thirdy Party Ownerships nella Premier League. Uno scandalo che, questo volta arriva a sfiorare l'Italia con l'ex-presidente del Cagliari e oggi patron del Leeds, Massimo Cellino, "fregato" dai finti investitori, in realtà giornalisti, del Telegraph.
VI VENDO IL LEEDS SE... - Nel video postato sulle pagine del sito web del quotidiano, Cellino viene intercettato da dei finti investitori che lo convincono a spiegare i metodi che i club di Premier League usano per "raggirare" i blocchi imposti dalla Football Association sulle TPO, ovvero sulla gestione di cartellini da parte di terze parti. Il metodo suggerito dal presidente del Leeds prevede l'acquisizione di una parte di un club in cambio di guadagni sulle future rivendite dei calciatori messi sotto contratto. Cellino arriva perfino ad offrire una parte dle Leeds, il 20% del pacchetto azionario, in cambio del 20% dei guadagni sulle future rivendite dei giocatori.
L'UOMO DELLA VALIGETTA - Coinvolto nello scandalo anche un altro italiano, Pino Pagliara, che ha spiegato all'Ansa: "Sono caduto nel tranello del Telegraph. La verità è che io non ho mai fatto nessuna operazione con gli allenatori di cui si è parlato. Tra i tecnici tirati in ballo c'è anche un italiano, ma non voglio dire se oggi allena in Inghilterra o in Italia. Gli inglesi sono bravi a giudicare gli altri, ma la verità è che qui la corruzione è endemica. Rubano anche i capi-scout".
Pagliara ha lavorato molto tra Italia e Inghilterra, ad esempio partecipando alle operazioni che portarono Ravanelli al Middlesbrough e Zola al Chelsea. Ma il fatto più eclatante risale al 14 giugno 2005, quando l'allora dirigente del Venezia fu fermato dai carabinieri in auto nei pressi di Cogliate e durante la perquisizione fu scoperta all'interno di una valigetta una busta contenente un modulo di contratto riguardante il giocatore paraguayano Ruben Maldonado e 250 mila euro. Fu l'inizio del caso Genoa-Venezia, giocata l'11 giugno 2005, in cui il club ligure addomesticò il risultato per ottenere la matematica promozione in serie A. Il Venezia era già retrocesso. Il Genoa vinse 3-2, ma la segnalazione di due magistrati genovesi, impegnati in altre indagini, mise in moto la giustizia sportiva. L'esito dell'inchiesta portò alla retrocessione in C1 del Genoa e a una serie di condanne, tra le quali quella di Pagliara, fermato 5 anni.