Record di squalifiche e fughe dai ritiri: che giocatori!
DARIO BONETTI, 1961, ex difensore di Brescia, Roma, Sampdoria, Milan, Verona, Juventus, SPAL E' fratello maggiore di Ivano, ex centrocampista. Attualmente è allenatore del Targu Mures, in Romania, dove aveva già allenato per due volte, nel 2009 e nel 2012, la Dinamo Bucarest. E' stato anche sulla panchina di Potenza, Sopron (Ungheria), Gallipoli, Juve Stabia, Pescina, Zambia- Detiene il record del maggior numero di giornate di squalifica (39) in serie A . Solo nella stagione 1987/88, a Verona, arrivò a essere squalificato per 14 turni (poi ridotti a 10). Nella stagione 1987/88 arrivò a essere squalificato 14 volte (poi ridotte a 10) “Anche allora fu un' arbitro siciliano, Amendolia, a mettermi nei guai racconta me l' ero presa con un guardalinee che nella partita con il Cesena ci aveva penalizzato. Gli avevo detto che non facevo tanti sacrifici in settimana per farmi prendere in giro da lui alla domenica. E gli avevo detto qualcosa di peggio. Amendolia allora mi raggiunse nel sottopassaggio e mi disse che avevo insultato lui. Gli risposi male. Mi diedero 9 giornate, poi me le ridussero, ma si innestò il meccanismo delle diffide e ne presi altre, quell' anno. Non sono mai stato il tipo che picchia come un fabbro, piuttosto mi pizzicano per le proteste.” Prese tre mesi di squalifica per comportamento violento anche in Scozia, quando era vice del fratello, allenatore del Dundee. I suoi ragazzi stavano giocando contro il Celtic Dopo un fallo di gioco ai danni di un avversario, entrò in campo, arrabbiatissimo, accusando l’avversario di fingere per perdere tempo. L’avversario, in realtà, non fingeva affatto. Da lì a poco si scopri che aveva riportato una rottura dei legamenti crociati. “Poi ho avuto quella disavventura di Milano. Difesi il mio maestro Liedholm, Liedholm uomo, da attacchi alla persona che non mi sembrarono giusti. La mia sembrò una ribellione. Non me ne sono mai pentito. A Liedholm debbo tutto come calciatore e, così, gli espressi la mia riconoscenza”.
IGHLI VANNUCCHI, 1977, ex centrocampista di Lucchese, Salernitana, Venezia, Empoli, Palermo, Guamo, Spezia, Virtus Entella, Viareggio, Forte dei Marmi. “Il nome Ighli è un’idea di mia mamma, che l’ha preso dal film “Cime tempestose” di Robert Fuest (1970)” Era il classico numero 10, dotato di tecnica, fantasia e classe purissima, Bandiera dell'Empoli con 273 presenze. Appassionato di pesca (“Scappavo di ritiro a volte, per andare a pescare”) , ha aperto il sito “buonapesca.it” e conduce su Sky un programma dallo stesso titolo
MICHELE PAZIENZA, 1982, mediano, svincolato dall'1 luglio 2016 dalla Reggiana. Detto “Compitino” Ex di Foggia, Udinese, Fiorentina, Napoli, Juventus, Bologna, Vicenza. “Spalletti mi ha trattato come un figlio. Io ero un ragazzino di 20 anni alla sua prima esperienza lontano da casa, in A. Mi ha saputo dare schiaffi e carezze, sempre nel momento giusto. Conte era schietto, determinato. Vero. A tratti insopportabile ma ti accorgi solo dopo quanto ti lascia dal punto di vista agonistico, umano e tattico. Che facesse saltare in aria qualcosa all’interno dello spogliatoio era all’ordine del giorno. E' uno che vive molto la partita, diciamo così. Mazzarri era maniacale nel modo in cui preparava le partite. Curava tutto, noi scendevamo in campo e sapevamo già che fare. Lui ce lo diceva anche, il suo obiettivo era quello di farci pensare il meno possibile. Così potevamo agire più velocemente”.
CLAUDIO BANDONI, 1939, detto “Tordo”ex portiere (con un cognome del genere era predestinato al ruolo) di Inter, Prma, Catanzaro (2 volte), Venezia, Bari, Palermo, Napoli, Mantova (2 volte), Fiorentina, Lazio, Sampdoria. Se ne andò dal Napoli per far posto a Zoff. L'anno dello scudetto a Firenze giocò una sola partita, l'ultima in casa col Varese, col titolo già vinto, e prese un gol perché distratto dai tifosi che già si erano ammassati dietro la sua porta, in attesa di dar via ai festeggiamenti con l'invasione il campo “Superchi è stato il portiere rivelazione. li mortacci...! Quanto mi ha fatto incazzare!”. Così spiega il suo soprannome “Un giorno sono arrivato negli sogliatoi con il parrucchino Quante risate quel giorno! Si, perché adesso essere rasati va di moda, ma allora era veramente un dramma perdere i capelli. Ma io non avrei mai avuto il coraggio di mettermi il parrucchino se non fossimo stati in un contesto veramente fuori dal mondo. E quando dopo qualche mese mi sono stufato di portarlo sono arrivato negli spogliatoi completamente rasato, come adesso, e il Secco vedendomi ha esclamato: Sembri un tordo! E da quel giorno io sono rimasto per tutti e per sempre “il Tordo”
Auguri anche a
STEFANO SENSI, 1995,mediano del Sassuolo, rientrato dal prestito al Cesena
LORENZO ROSSETI, 1994 attaccante della Juventus, rientrato dal prestito al Cesena
MASSIMO BARBUTI, 1958, ex attaccante di Cerretese, Rosignano, Spezia, Taranto, Parma, Ascoli, Foggia, Viareggio, Rondinella, Treviso. Probabilmente oggi avrebbe avuto una carriera diversa, visto che vanno di moda i giocatori “barbuti”
TONI DOBLAS, 1980, portiere spagnolo dei Dehli Dynamos. Al Napoli da febbraio ad agosto 2014, fu ingaggiato in seguito all'infortunio di Rafael, come vice di Reina "Mi contattò Xavi Valero, il preparatore dei portieri di Benitez, per chiedermi come stavo e perchè ero disoccupato - ha spiegato Doblas - Poi mi ha chiamato Rafa per comunicarmi che puntava su di me: sono rimasto scioccato. Si è tutto concluso in quattro giorni, in cui non ho mangiato e non ho dormito. Credo di meritare questa occasione, voglio convincere Benitez in questi quattro mesi. Rafa è una persona onesta, molto diretta, un malato di calcio".
THOMAS SOM, 1988, terzino sinistro italo-camerunense della Casertana. Nel maggio 2015, dopo la sconfitta del Benevento ai playoff col Como, la sua auto fu presa a sassate
LORIS DAMONTE, 1990, centrocampista della Pistoiese
WILFRED OSUJI, 1990, mediano nigeriano del Modena
DORIN MATEUT, 1965, ex centrocampista rumeno di Brescia (1992-93) e Reggiana (1993-94)
STEFANO PELLEGRINI, 1953, ex attaccante di Roma, Avellino, Barletta, Bari. Fatello maggiore di Claudio, ex attaccante di Napoli, Fiorentina, Udinese, Palermo
AUGUSTIN CALIN, 1973, ex centrocampista rumeno. Giocò 10 partite nel Trento nel 2002.