Plusvalenze, quelle storie tra Inter e Milan: 'La mia firma è falsa!'
I MERAVIGLIOSI 2000 - Negli anni 2000 tanti club italiani, anche importanti, sono ricorsi all'uso di questa "scappatoia": tra loro, Milan, Inter, Roma, Lazio, Parma e Perugia. E, come nei casi denunciati che riguardano Chievo e Cesena, spesso tali operazioni hanno riguardato giovani calciatori. Un esempio su tutti? I tanti scambi tra ragazzi cresciuti nei rispettivi settori giovanili e avvenuti, nei primi anni del terzo millennio, tra Inter e Milan.
MILAN-INTER, QUANTI SCAMBI - Nel bilancio del 2003 della società nerazzurra si possono notare le cessioni di quattro ragazzi ai cugini rossoneri: Salvatore Ferraro (una presenza in Serie A e una carriera in Lega Pro), Alessandro Livi (che si è ritirato dal calcio professionistico prima dei 30 anni), Giuseppe Ticli (stesso discorso fatto per Livi) e Marco Varaldi. Operazioni per calciatori non di primo livello, che hanno però generato plusvalenze per 14 milioni di euro. Analogamente, nel bilancio del Milan, si possono notare quattro operazioni opposte: le cessioni ai nerazzurri di Simone Brunelli, Matteo Deinite, Matteo Giordano e Ronny Toma (zero presenze in Serie A in quattro). Quattro cessioni, che hanno permesso di iscrivere a bilancio plusvalenze per circa 12 milioni.
'FIRME FALSE!' - Lo stesso Brunelli, qualche anno fa, denunciò diverse irregolarità nel trasferimento che lo portò da una sponda all'altra del Naviglio. Addirittura, i suoi legali dichiararono che il ragazzo tornò da una vacanza e si ritrovò ceduto all'Inter "senza aver mai firmato alcun contratto. Le firme furono falsificate". Varaldi, invece, ammise di essere stato penalizzato, come persona e come calciatore: "Non possiamo essere acquistati da altre società perché il nostro valore è spropositato. Da qualcuno forse siamo anche visti come giocatori inseriti in una certa manovra e, quindi, da evitare. A me è capitato di essere insultato così dai tifosi avversari: 'Sei una plusvalenza'".
L'INCHIESTA - Operazioni che insospettirono anche il pubblico ministero Carlo Nocerino e la Procura di Milano, che aprì un'indagine per falso in bilancio nei confronti delle sue società, dell'ex amministratore delegato rossonero Adriano Galliani, di Massimo Moratti e dei dirigenti nerazzurri Rinaldo Ghelfi e Mauro Gambaro, che dopo qualche anno si concluse con il proscioglimento di tutti gli indagati. Un caso simile a quello che Calciomercato.com ha portato alla luce nelle ultime settimane e altrettanto clamoroso. Dalle piccole alle grandi, la storia degli anni 2000 del calcio italiano è disseminata di ombre legate a ipervalutazioni e misteriose plusvalenze.