Pippo Russo risponde a Doyen Sports
1) Il senhor Nelio Lucas smentisce che Jorge Mendes, Luciano D’Onofrio e Quique Pina facciano o abbiano fatte parte di Doyen. E io rispondo: quando e dove avrei sostenuto il contrario? Io ho sostenuto che Jorge Mendes e Doyen, pur essendo attualmente concorrenti, hanno avuto e forse hanno tuttora qualche interesse in comune. Per esempio, Radamel Falcao, che risulta nella galleria Doyen alla voce “Players Investment” (LEGGI QUI) e ha come agente Jorge Mendes (LEGGI QUI). Inoltre, un altro calciatore della lista “Players Investment”, Geoffrey Kondogbia, è passato nell’estate 2013 dal Siviglia al Monaco (LEGGI QUI). Per la cronaca, il Monaco è un club strettamente legato a Mendes (LEGGI QUI), e Kondogbia è arrivato al Monaco nell’estate in cui il club del Principato è stato riempito di giocatori legati a Mendes (LEGGI QUI). Quanto a Luciano D’Onofrio, ho soltanto detto che alla fine del 2011 la sua agenzia Robi Plus si è vista riconoscere dal Porto il 10% sulla futura vendita di Mangala e Defour, e che ciò è stato dichiarato nella stessa comunicazione data alla Consob portoghese in cui si annunciava la cessione a Doyen del 33,33% dei diritti economici sui due calciatori (LEGGI QUI). Infine, Quique Pina è citato a proposito della cessione di Brahimi dal Granada (di cui è presidente) al Porto. Su questa vicenda la stampa locale di Granada ha tratteggiato delle connessioni molto interessanti (LEGGI QUI).
2) Il senhor Nelio Lucas dice che l’Atletico Madrid doyenizzato ha rotto il duopolio Real-Barça. Vero, se si guarda alla scorsa stagione. Altrettanto vero è che quest’anno il duopolio si sia ricostituito, e che l’Atletico sia tornato terza forza. Inoltre, l’Atletico aveva già ripreso a vincere prima dell’arrivo di Doyen. Si aggiudicò la Coppa Uefa nel 2009-10, e poi la Supercoppa Europea del 2010-11. Dunque, prima che avvenisse lo sbarco di Doyen in Spagna, datato ufficialmente ottobre 2011. I Colchoneros vinceranno poi la Coppa Uefa 2011-12, dopo l’avvio della partnership con Doyen. Se ne deduce che il club fosse già competitivo e in crescita, e che magari quella crescita sarebbe continuata anche senza Doyen. Il senhor Nelio Lucas aggiunge che il Siviglia doyenizzato ha vinto l’Europa League della scorsa stagione e s’appresta a disputare la seconda finale consecutiva in quella manifestazione. Vero. Così come è vero che lo stesso club vinse due edizioni consecutive della Coppa Uefa (come una volta si chiamava l’Europa League) nel 2005-06 e nel 2006-07, e che in quel periodo vinse anche una Supercoppa Europea (2006), una Copa del Rey (2006-07), una Supercoppa di Spagna (2007-08), e ancora una Copa del Rey nel 2009-10, anno in cui arrivò quarto conquistando il play off di Champions League. Tutti successi ottenuti prima di ottobre 2011, e dunque senza l’aiuto di Doyen.
3) Il senhor Nelio Lucas cita esempi di club che competono al massimo livello grazie all’aiuto di Doyen: Benfica, Porto, Valencia, Flamengo. Avrebbe dovuto scegliere esempi migliori. Vero che il Benfica vince da due anni di seguito la Liga portoghese. Che però è un campionato a tre squadre, se non addirittura a due come successo quest’anno. In Europa, invece, i risultati degli encarnados sono contrastanti. L’anno scorso finalisti di Europa League contro il Siviglia, ma dopo essere stati eliminati dalla fase a gironi di Champions. Eliminazione che si è ripetuta quest’anno, ma in modo più catastrofico perché il Benfica rimasto fuori pure dall’Europa League. Quanto al Porto, le ultime due stagioni sono state un deserto di successi, se si fa eccezione della Supercoppa 2013-14 che comunque è un’eredità della stagione precedente. Il Valencia non vince un trofeo dal 2007-08, quando si aggiudicò la Copa del Rey. Il Flamengo l’anno scorso viaggiò a lungo in zona retrocessione, e concluse a metà classifica il Brasileirao staccato di 28 punti dal Cruzeiro campione. Faccio inoltre notare che da questa stagione sia il Benfica che il Valencia sono più nell’orbita di Mendes che di Doyen. Piuttosto, chiederei al senhor Lucas: ma perché, parlando di partnership, non ha menzionato il Santos (LEGGI QUI)? Peraltro, più avanti il senhor Lucas persevera nell’indicare gli esempi sbagliati. Lo fa quando dice che in un calcio senza TPI "solo squadre come Barcellona, Bayern Monaco e Manchester United potrebbero vincere i trofei". Senza andare troppo oltre coi dettagli faccio notare al senhor Lucas che nella scorsa stagione, in un campionato come quello inglese dove TPO e TPI sono espressamente al bando, il Manchester United si è piazzato settimo rimanendo escluso pure dall’Europa League.
4) Il senhor Nelio Lucas cita il giudizio positivo su Doyen dato dal CEO dell’Atletico Madrid, Miguel Angel Gil. Bene, lo registro. Poi dice che un giudizio altrettanto positivo viene "da un dirigente dello Sporting Gijon". E no, qui bisogna fare nomi e cognomi: la vaghezza non è ammessa. E soprattutto, si chieda all’associazione dei tifosi biancorossi Tu fe nunca decaiga o ai giornalisti del sito Golaverage.com cosa pensino del rapporto fra Doyen e Sporting Gijon. Così, giusto per ampliare il ventaglio delle opinioni.
5) Il senhor Nelio Lucas sostiene che non conosco il modello economico di TPO e TPI. Senhor Lucas, io quei modelli li ho persino studiati in termini teorici. Ho studiato l’applicazione della Third Party Ownership sia in teoria economica generale (LEGGI QUI e LEGGI QUI), sia nel campo degli investimenti in energie rinnovabili (LEGGI QUI e LEGGI QUI), sia nel campo delle assicurazioni (LEGGI QUI e LEGGI QUI). E avendo studiato tutto ciò so che nessuno dei campi in cui si sviluppa la teoria economica su TPO e TPI prevede quanto avviene nel calcio: cioè la cartolarizzazione di essere umani, ridotti a asset finanziari da sfruttare. Inoltre, ciò che conta più di tutto, TPO e TPI sono vietati dai regolamenti Fifa (LEGGI QUI LA CIRCOLARE FIFA CHE BANDISCE TPO E TPI e LEGGI QUI LE REGOLAMENTAZIONI FIFA SUI TRASFERIMENTI DEI GIOCATORI)
6) Il senhor Nelio Lucas nega che vi siano "calciatori controllati da Doyen". Rispondo rimandando alle gallerie del sito ufficiale Doyen intitolate Players Represented (LEGGI QUI) e Players Investment (LEGGI QUI), e chiedendo al senhor Lucas: questi calciatori sono o no controllati da Doyen?
7) Il senhor Nelio Lucas dice che il Siviglia ha ceduto Kondogbia "per una cifra di gran lunga superiore" a quella investita, realizzando "un utile significativo". Vorrebbe il senhor Lucas specificare quanto il Siviglia ha incassato da quella cessione? E quanto l’ammontare dell’utile per il club andaluso? E soprattutto, potrebbe raccontarci quanto è stato “l’utile significativo” che Doyen ha messo nelle proprie casse?
8) Il senhor Nelio Lucas dice che io avrei riportato informazioni false sugli investitori di Doyen. Ma io ho riportato i nomi citati nel post di Leandro Demori, giornalista brasiliano d’inchiesta, autore di un lavoro esemplare (LEGGI QUI). Uno dei due citati è Fettah Tamince, proprietario della catena di hotel Rixos. Guarda caso, Rixos Hotel è stato sponsor dell’Atletico Madrid nella seconda parte della stagione 2011-12 (LEGGI QUI). Nella pagina appena linkata si può leggere che Rixos è una "Doyen Group Company". Il sehnor Lucas aggiunge che gli investitori di Doyen preferiscono rimanere anonimi. Io penso che molto meglio farebbero a svelarsi, e che di trasparenza non è mai morto nessuno. Ma è ovvio costoro che abbiano facoltà di rimanere anonimi. Altrettanto ovvio è che, in mancanza di trasparenza, si apra la strada a ogni possibile speculazione giornalistica.
9) Il senhor Nelio Lucas afferma che Doyen mai ha acquisito partecipazioni in club né ha intenzione di farlo col Milan. Ne prendo atto. Aggiunge che la società da lui rappresentata si ritiene orgogliosa di essere stata scelta da Bee Taechaubol come consulente per la politica sportiva dell’AC Milan, qualora la trattativa tra l’uomo d’affari thailandese e Silvio Berlusconi andasse in porto. A me sembra che le cose siano messe diversamente. Il rapporto fra Doyen e Milan, per mezzo di Adriano Galliani, risale ad almeno due anni fa (LEGGI QUI), e si è consolidato nel corso del tempo in altre occasioni conviviali (LEGGI QUI). C’è chi sostiene che Doyen entrerebbe nel Milan anche senza mister Bee (LEGGI QUI), e la cosa non mi stupirebbe affatto. Del resto, nello spazio dedicato alle news il sito di Doyen ospita già dallo scorso 11 maggio la notizia della partnership col Milan.
10) Il senhor Nelio Lucas mi accusa di non conoscere i termini del conflitto fra Doyen Sports Investments e Sporting Lisbona, su cui a giugno si pronuncerà il TAS di Losanna. E invece quella vicenda la conosco benissimo (LEGGI QUI), certo meglio di quanto Doyen vorrebbe farla conoscere al pubblico.
11) Infine, il senhor Nelio Lucas lamenta il fatto che io non abbia provato a sentire la versione di Doyen sui fatti che ho raccontato. Vero. Non l’ho fatto né ho ritenuto vi fosse necessità di farlo. L’inchiesta che ho condotto fin qui, e che proseguirà, non necessita del punto di vista di Doyen. Quello è chiarissimo, e fra l’altro è raccontato da quasi tutti i giornalisti in circolazione. Ciò non toglie che si possa rimediare. Siamo sempre in tempo. Per questo, a nome di Calciomercato.com, chiedo al senhor Nelio Lucas se sia disposto a farsi intervistare da noi. Davanti a una telecamera e in presenza di un interprete di fiducia per entrambe le parti. E sono sicuro che il senhor Nelio Lucas accetterà. Lo ha appena detto lui che il difetto sta dalla mia parte, per non averlo cercato. Ne arguisco che lui sarebbe stato, e sarebbe tuttora, pronto a rispondere in qualsiasi momento a una richiesta d’intervista.
Ebbene, la richiesta è fatta:
Senhor Nelio Lucas, ci concede un’intervista?
Cordialmente
Pippo Russo
@pippoevai
LEGGI QUI IL COMUNICATO DI DOYEN SPORTS