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  • Pecini: 'Ecco come lavorano gli scout della Samp, da Icardi a Pedro Pereira'

    Pecini: 'Ecco come lavorano gli scout della Samp, da Icardi a Pedro Pereira'

    • Lorenzo Montaldo
    La Sampdoria ha in organico un fuoriclasse. Non parliamo di Eder, né di Soriano, ma di un nome meno noto ai più. Non a Genova, però, dove anche i tifosi conoscono Riccardo Pecini, direttore sportivo del settore giovanile del club genovese e da anni ormai noto per i tanti talenti scoperti e portati in maglia blucerchiata.

    Dopo l'esperienza genovese ai tempi di Marotta e Paratici, proseguita anche dopo l'addio dei due dirigenti, il capo dello scout blucerchiato (ha scoperto, tra gli altri, anche Icardi) è passato al Milan e al Monaco, dove qualche giocatore promettente sembrerebbe averlo individuato.

    In seguito Pecini è tornato alla Samp, dove ha già lasciato l'impronta, basti pensare a Ivan e Pedro Pereira. Già ma, come nasce uno scout? "Da quando ho 14 anni faccio 600-700 km la domenica per vedere le partite di C, per me è stato un processo naturale" racconta Pecini a SampTV. "Tornare allla Samp è stata una scelta semplicissima, me n'ero andato per fare un percorso di conoscenza, la mia idea era poi di applicarla in un ambiente dove sapevo che avrei potuto farlo. La chiamata della Samp è stata inaspettata ma è quello che io stavo pianificando per il mio futuro, in più è casa mia, sono un tifoso, è stato facilissimo accettare" ammette Pecini.

    Come opera il settore scouting della Samp, lo spiega lui stesso: "Il lavoro si divide in pianificazione, nella prima parte della stagione, e poi da dicembre si passa allo studio del giocatore, per approfondire la conoscenza e arrivare poi all'acquisto". Per fare ciò, serve un impegno costante sui campi: "Normalmente, vedo in media una decina di partite alla settimana, con picchi nei tornei internazionali" confessa Pecini. "Il territorio europeo è quello più battuto, ovviamente, ma stiamo lavorando molto con il Sudamerica, abbiamo uno scout residente lì, e abbiamo iniziato ad operare anche sull'Africa, che è un continente per l'Italia ancora un po' sconosciuto. Le nuove tecnologie sono importantissime se usate come uno strumento" continua "ma non lavoriamo solo su quello, credo che la base dello scouting sia il viaggio e la partita dal vivo".

    "Il lavoro d'equipe è fodamentale" prosegue Pecini "io faccio da trait d'union tra l'area scouting, il lavoro degli osservatori e la parte decisionale curata da Osti e Ferrero. La nostra fortuna è che queste aree lavorano in comune e operano con rapidità, permettendoci di essere più veloci degli altri".

    Nel corso di una lunga carriera, gli aneddoti non mancano: "Anni fa sono stato al sudamericano Under 20, e in un giorno sono passato dal vedere al mattino una partita su un piazzale, organizzata per mettere in evidenza i ragazzi del posto, e alle 17 il Brasile di Neymar, Fernando, Oscar, Lucas... In un giorno abbiamo toccato tutte le sfaccettature dello scouting". E come si sceglie un giocatore? "La scelta del giocatore è la parte più facile del lavoro" ammette Pecini "riconoscere il talento è semplice, è la parte della crescita e della gestione del talento quella più difficile. Con ogni ragazzo noi vogliamo andare a cena, conoscere la famiglia, vedere dove abita, perchè così ti fai un'idea della sua mentalità e di come si potrà inserire".

    Le ultime soddisfazioni in ordine temporale si chiamano David Ivan e Pedro Pereira, in passato però dalla Primavera blucerchiata è uscito anche un certo Icardi. Casi diversi, per Pecini: "Quello di Ivan è l'esempio perfetto di come deve lavorare un settore giovanile. Ha funzionato tutto affinchè David arrivasse in prima squadra. Il caso di Icardi è diverso, perchè si trattava di un giocatore molto pronto che aveva solo bisogno di una vetrina per fare il salto di qualità".

    Scouting passaggio fondamentale per il futuro blucerchiato, quindi: "Il settore giovanile sta assumendo una dimensione importante, abbiamo lavorato un anno e mezzo per migliorare e sono convinto che nei prossimi anni la prima squadra potrà attingere dai ragazzi già oggi presenti".

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