Pallone di latta: trionfa Pato
Cinque turni di votazioni, dritto fino al Pallone di Latta conquistato da favoritissimo, nemmeno fosse Federer a Wimbledon. Pato ha steso in rapida successione e senza mai problemi, anzi con percentuali schiaccianti, Romero, Elia, Estigarribia, Edu Vargas e Forlan. Nemmeno quando il livello di delusione degli avversari si è alzato parecchio come in semifinale e in finale, Pato ha perso colpi: il pubblico, severissimo ma anche molto divertito, ha scelto lui.
Mentre si votava per attribuirgli il non proprio ambitissimo trofeo, a 23 anni, Alexandre Rodrigues da Silva, altrimenti detto Pato, il Papero, se ne torna in Brasile mettendo in valigia l’illusione del fenomeno che doveva essere. E che per ora non è stato, purtroppo. Arriva al Corinthians, il club campione del mondo 2012, sollevando il primo “Pallone di Latta” della sua carriera. Il trofeo simbolico, nell’anno magro e professionalmente più triste, glielo hanno assegnato, giocando e scherzando, ma senza alcun tentennamento le migliaia e migliaia di lettori di Repubblica.it.
Il Pallone di Latta 2012 è dell’attaccante brasiliano, arrivato in Italia 4 anni fa, pagato a peso d’oro – 22 milioni di euro per un 17enne – un astro nascente del calcio internazionale. Ritorna in Brasile parecchio intristito e molto deprezzato – Galliani lo ha rivenduto a 15 milioni, quando appena un anno fa avrebbe potuto cederlo a più del doppio al Paris Saint Germain, ma all’affare com’è noto venne messo il veto dal “suocero” di Pato stesso – è sempre un campione probabilmente ma da almeno un anno e mezzo le cose non girano affatto bene: gli infortuni, il peso di ereditare il ruolo di trascinatore che fu di Ibrahimovic, i problemi di integrazione tattica nella squadra di Allegri.