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    Povero Crotone, al Palermo conviene 'scansarsi' con l'Empoli

    Povero Crotone, al Palermo conviene 'scansarsi' con l'Empoli

    • Pippo Russo
    Perseverare è diabolico. Giunti alle soglie dell'ultima giornata, ci si accorge che una squadra già retrocessa può favorire la salvezza dell'avversaria che incontrerà sul campo, perché lasciandole raggiungere l'obiettivo se ne gioverebbe sul piano economico. Tutto per via dell'assurdo regolamento sul cosiddetto "paracadute", la cifra d'indennizzo garantita ai club retrocessi in B. Che dovrebbe essere un ammortizzatore per i danni economico-finanziari da declassamento, e invece si trasforma in pesante ipoteca sulla regolarità del campionato. E già questo basterebbe per denunciare l'inettitudine di chi ha scritto le regole senza valutarne tutte le implicazioni. Ma, quel che è peggio, non è nemmeno la prima volta che succede. La situazione si era già verificata nell'ultimo turno dello scorso campionato, e anche allora era in ballo una delle squadre che domenica prossima disputeranno la partita al di sotto di ogni sospetto e tentazione: il Palermo. Ebbene, l'esistenza di quel precedente non è stata sufficiente a far riscrivere le regole in modo che s'evitasse il riprensentarsi della situazione. E infatti eccola qui, pari pari. All'ultima giornata una retrocessa si trova nelle condizioni di "scansarsi" contro la quartultima, perché se contribuisse alla sua retrocessione intascherebbe una cifra inferiore d'indennizzo. Ma veniamo ai fatti.

    Domenica la lotta per la salvezza si risolverà al Renzo Barbera di Palermo, dove i rosanero già retrocessi riceveranno l'Empoli quartultimo. Al terzultimo posto e con un punto di ritardo dall'Empoli, il Crotone dovrà battere in casa la Lazio e aspettare notizie da Palermo. I rosanero sono arbitri della salvezza ma anche del proprio indennizzo, che sarà più o meno cospicuo a seconda di chi sarà a far loro compagnia nella discesa in B assieme al Pescara. Le bizzarre regole sul paracadute stabiliscono infatti quanto segue. Viene messa a disposizione una cifra da 60 milioni per le retrocesse della stagione 2016-17, e questo è l'unico dato semplice. Quanto alla ripartizione, ecco la trappola. Viene stabilito che, al club retrocesso dopo essere stato in A durante tre delle ultime quattro stagioni, vengano elargiti 25 milioni; 15 milioni vengono elargiti al club che sia stato in A durante due delle ultime tre stagioni; e infine, 10 milioni vengono destinati al club che abbia militato in A soltanto una stagione. A seconda delle combinazioni possono esservi dei "resti", ossia una quota non distribuita. Come può succedere nel caso in cui a retrocedere siano una "veterana", che incasserebbe i suoi 25 milioni, e due "matricole", che incasserebbero 10 milioni a testa. In questa circostanza, verrebbero distribuiti soltanto 45 milioni sui 60 a disposizione. E i restanti 15 sarebbero assegnati alla "veterana" nel caso in cui non risalisse immediatamente in A e si trovasse a dover affrontare il secondo campionato consecutivo di B. Diverso è il caso in cui a retrocedere siano due veterane e una matricola: perché la cifra messa a disposizione verrebbe distribuita tutta (due versamenti da 25 milioni e uno da 10), e non vi sarebbe un resto da distribuire in caso di seconda stagione consecutiva tra i cadetti.

    E eccoci al punto. Secondo questo regolamento, al Palermo non conviene che l'Empoli vada in B. Perché la retrocessione della squadra azzurra, che giusto domenica completa il terzo campionato consecutivo di serie A, comporterebbe il versamento di due quote da 25 milioni e nessun "resto" in caso di seconda stagione consecutiva in B per i rosanero. Ciò che invece verrebbe messo a disposizione del club di Zamparini (a proposito, ma mister Baccaglini?) se a fargli compagnia nel viaggio verso la categoria inferiore fossero Crotone e Pescara. E dunque, quando alle 20.45 di domenica prossima sarà messa la palla al centro fra Palermo e Empoli, quale sarà l'atteggiamento dei rosanero? Vorranno battere l'Empoli andando contro gli interessi economico-finanziari della società?

    La prova del campo ci darà una risposta. Ma si può dire già adesso che questo non è un precedente. Si era già verificato alla fine della scorsa stagione, quando al Barbera scese in campo il Verona, e il Palermo si ritrovò nella situzione opposta: quartultimo e prossimo a salvarsi, con un avversario già retrocesso e messo nelle condizioni di scegliere chi dovesse fargli compagnia. Anche in quell'occasione, alla squadra già retrocessa conveniva che la quartultima si salvasse. E, casualmente, la quartultima era la sua avversaria in campo. Per il Verona era economicamente conveniente che il Palermo rimanesse in A, e che a far compagnia alla squadra scaligera e al Frosinone fosse il Carpi. Una veterana e due matricole, proprio come sarebbe se l'Empoli fosse salvo domenica sera. Quella partita venne vinta 3-2 dal Palermo, in modo molto affannoso.

    E adesso staremo a vedere come finirà Palermo- Empoli. Ma comunque vada a finire, due elementi sono già presenti e indiscutibili.

    Primo: non avere appreso la lezione dello scorso campionato, e non aver provato a rimediare in qualche modo per evitare che la circostanza si ripetesse, è segno di totale inadeguatezza di chi guida il massimo campionato italiano e pretende di garantirgli competitività internazionale e vendibilità.

    Secondo: ma perché si continua a fissare criteri così bizantini per distribuire le risorse della serie A? Se n'era già avuto un precedente con la disciplina per la distribuzione dei diritti televisivi, per il cui calcolo ci si è sbattuti su parametri complicatissimi come il bacino d'utenza e i risultati passati e recenti. Un rompicapo infinito, replicato con esiti grotteschi nel caso del paracadute. Il cui regolamento, partito dalla buona intenzione di indennizzare di più chi potrebbe subire un danno maggiore da declassamento per via della lunga permanenza in A, finisce per creare situazioni che incentivano la slealtà sportiva. Lo scandalo sta tutto lì, nella totale insipienza di chi dovrebbe assicurare la regolarità della competizione e invece pone le condizioni per manometterla.

    @Pippoevai

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