Montella vuole un Milan tutto italiano: da Belotti a Pellegrini, ecco le idee
Il Milan dei giovani e degli italiani sta raccogliendo consensi oltre che punti in classifica. In piena linea con quelli che erano i desideri di Silvio Berlusconi. "Non l'ho ancora sentito. Ma anche questa volta ha avuto ragione lui. Quando sono stato a cena con lui mi ha scritto la formazione dei suoi sogni composta da tutti italiani e giovani: siamo sulla buona strada" ha rivelato ieri Montella in conferenza stampa.
IL DIKTAT DI MONTELLA - Uno dei segreti di questo momento positivo nel Milan risiede nella comunione d'intenti tra l'allenatore e il duo Berlusconi-Galliani. Un clima che non si respirava dai tempi di Ancelotti e che vede nell'utilizzo in pianta stabile dei 'canterani' De Sciglio, Donnarumma, Locatelli e Calabria la massima espressione. Montella ha lanciato un segnale inequivocabile di voler proseguire su questa strada, di voler puntare sempre più su un'ossatura italiana. Un diktat che il tecnico intende dettare sia nel prossimo mercato di gennaio e in quello di giugno. Il reparto difensivo già risponde in pieno ai canoni con l'intero pacchetto composto da giocatori nel giro della Nazionale azzurra. Attenzione sempre al nome del terzino sinistro Antonio Barreca del Torino, un profilo che intriga non poco. Qualcosa potrebbe muoversi a centrocampo e,soprattutto, nel tridente offensivo.
TRA PELLEGRINI E VERRATTI - Nei giorni scorsi vi abbiamo raccontato della grande stima di Montella nei confronti di Lorenzo Pellegrini del Sassuolo. Il suo nome era stato inserito nella lista dei possibili rinforzi nell'estate scorsa ma c'è da fare i conti con la Roma che vanta un diritto di riacquisto a 10 milioni. Non è da escludere una nuova operazione sullo stile Bertolacci, riscattato dai giallorossi dal Genoa per 15 e poi venduto al Milan a 20. Dalla Francia arrivano voci su una possibile rottura tra Psg e Verratti. L'ex Pescara ha tutte le caratteristiche ideali sia dal punto di vista tecnico che mediatico: giovane, italiano e con una grande esperienza a livello internazionale. Gli ostacoli maggiori sono l'alto costo del cartellino, sui 60 milioni di euro, e l'ingaggio oltre alla concorrenza di club del calibro del Bayern Monaco e il Real Madrid. Un'altra strada porta a Daniele Baselli: Montella lo voleva già alla Fiorentina, quest'anno sta trovando finalmente continuità di rendimento. Il Torino vuole tanti soldi, almeno dieci milioni per lasciarlo partire, forte di un contratto in scadenza nel 2019.
FATTORE B- Bacca, Niang e Suso formano un attacco di tutto rispetto, tra i primi quattro in Serie A. Soprattutto gli ultimi due sono considerati elementi importanti per il futuro, tant'è che i loro contratti verranno allungati e premiati con un adeguamento economico. Questo scenario non esclude un ritorno sul mercato perchè in rosa mancano dei giocatori in grado di giocarsi il posto con lo spagnolo e il francese. Un anno fa il Milan ci aveva provato con Berardi sul quale però resta in vantaggio l'Inter. 35 milioni chiede il Sassuolo, qualcosa in meno la Fiorentina per Bernardeschi che tanto piace al futuro direttore sportivo Mirabelli. Il sogno risponde al nome di Belotti: fede milanista, futuro della Nazionale azzurra e con una grande fame di di vittoria. Proprio come il nuovo Milan di Montella, che vuole avere una forte identità italiana.
IL DIKTAT DI MONTELLA - Uno dei segreti di questo momento positivo nel Milan risiede nella comunione d'intenti tra l'allenatore e il duo Berlusconi-Galliani. Un clima che non si respirava dai tempi di Ancelotti e che vede nell'utilizzo in pianta stabile dei 'canterani' De Sciglio, Donnarumma, Locatelli e Calabria la massima espressione. Montella ha lanciato un segnale inequivocabile di voler proseguire su questa strada, di voler puntare sempre più su un'ossatura italiana. Un diktat che il tecnico intende dettare sia nel prossimo mercato di gennaio e in quello di giugno. Il reparto difensivo già risponde in pieno ai canoni con l'intero pacchetto composto da giocatori nel giro della Nazionale azzurra. Attenzione sempre al nome del terzino sinistro Antonio Barreca del Torino, un profilo che intriga non poco. Qualcosa potrebbe muoversi a centrocampo e,soprattutto, nel tridente offensivo.
TRA PELLEGRINI E VERRATTI - Nei giorni scorsi vi abbiamo raccontato della grande stima di Montella nei confronti di Lorenzo Pellegrini del Sassuolo. Il suo nome era stato inserito nella lista dei possibili rinforzi nell'estate scorsa ma c'è da fare i conti con la Roma che vanta un diritto di riacquisto a 10 milioni. Non è da escludere una nuova operazione sullo stile Bertolacci, riscattato dai giallorossi dal Genoa per 15 e poi venduto al Milan a 20. Dalla Francia arrivano voci su una possibile rottura tra Psg e Verratti. L'ex Pescara ha tutte le caratteristiche ideali sia dal punto di vista tecnico che mediatico: giovane, italiano e con una grande esperienza a livello internazionale. Gli ostacoli maggiori sono l'alto costo del cartellino, sui 60 milioni di euro, e l'ingaggio oltre alla concorrenza di club del calibro del Bayern Monaco e il Real Madrid. Un'altra strada porta a Daniele Baselli: Montella lo voleva già alla Fiorentina, quest'anno sta trovando finalmente continuità di rendimento. Il Torino vuole tanti soldi, almeno dieci milioni per lasciarlo partire, forte di un contratto in scadenza nel 2019.
FATTORE B- Bacca, Niang e Suso formano un attacco di tutto rispetto, tra i primi quattro in Serie A. Soprattutto gli ultimi due sono considerati elementi importanti per il futuro, tant'è che i loro contratti verranno allungati e premiati con un adeguamento economico. Questo scenario non esclude un ritorno sul mercato perchè in rosa mancano dei giocatori in grado di giocarsi il posto con lo spagnolo e il francese. Un anno fa il Milan ci aveva provato con Berardi sul quale però resta in vantaggio l'Inter. 35 milioni chiede il Sassuolo, qualcosa in meno la Fiorentina per Bernardeschi che tanto piace al futuro direttore sportivo Mirabelli. Il sogno risponde al nome di Belotti: fede milanista, futuro della Nazionale azzurra e con una grande fame di di vittoria. Proprio come il nuovo Milan di Montella, che vuole avere una forte identità italiana.