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    Mladenovic, il serbo lanciato da Mihajlovic che ha piegato la Roma

    Mladenovic, il serbo lanciato da Mihajlovic che ha piegato la Roma

    L'altro ieri sera abbiamo assistito all'ennesima catastrofe della Roma in Europa e la colpa è da suddividersi tra tante componenti; bisogna tuttavia dare anche meriti agli avversari del BATE Borisov, che si sono fatti trovati pronti a compiere questa impresa. Tra i giocatori bielorussi spicca però un serbo, il terzino sinistro Filip Mladenovic, capace di segnare due gol, uno più bello dell'altro.  

    LANCIATO DA PROSINECKI - E' un classe '91, nella sua carriera è stato spesso accompagnato sia dalla fortuna che dalla sfortuna. Nato a Cacak in Serbia, lì dove sono cresciuti anche Lazar Markovic e Darko Lazovic del Genoa. I primi passi da calciatore li fece nel Borac Cacak dove giocò la sua prima stagione tra i professionisti, entrando anche nel giro della nazionale Under 21. Nel dicembre del 2011, le sue qualità vennero notate dall'allenatore della Stella Rossa, Robert Prosinecki, il quale riuscì a strapparlo alla concorrenza dei cugini del Partizan. Prosinecki voleva giocare il calcio totale come il Barcellona, con i terzini che diventavano ali e Mladenovic era perfettamente addatto a questo compito. Le sue prime prestazioni in biancorosso confermarono le voci sul suo talento, addirittura arrivarono paragoni con Dani Alves e Fabio Coentrao. La velocità è la sua arma migliore, molto propositivo in fase offensiva, riesce a disimpegnarsi bene anche in fase difensiva. Non gli è sconosciuta la via del gol, come ci ha confermato ieri sera. Già alla seconda presenza con la Stella Rossa decise una partita con un sinistro da fuori area. Molti intravedevano la soluzione ai problemi finanziari del club di Belgrado nella sua futura vendita. Il compito di proteggere questo giovane ragazzo da una grande città come Belgrado spettava a Prosinecki e Lazovic. La frase di Robert: "Tieni d'occhio il tuo compaesano, portalo a pranzo con te, vedi che non si perda qui." era molto uttilizzata dalle parti del Marakana. In questo sono riusciti, ma non sono riusciti a proteggerlo dal club stesso. 

    RESCISSIONE CONSENSUALE TRIBOLATA - Le difficoltà iniziarono nella stagione 2012/13, ancora acerbo Filip era rimasto l'unico terzino sinistro in squadra, dopodichè arrivò un'oscilazione nelle sue prestazioni. Inoltre dopo alcuni cambi in panchina, Mladenovic  rimase ai margini della squadra. Nell'estate del 2013 venne rifiutata un'offerta dell'Evian di 700 mila euro per Filip dai dirigenti biancorossi. La favola con la Stella Rossa finì male, dopo pochi mesi Mladenovic ottenne la rescissione consensuale del contratto, poichè il club essendo in una grave crisi finanziaria, non riusciva a pagare gli stipendi. 

    BIELORUSSIA CON FURORE - A marzo del 2013 su di lui arrivò il BATE Borisov, l'occassione giusta per rilanciarsi. All'esordio in Supercoppa bielorussa Mladenovic decise la partita con un gol su punizione e si presentò nel migliore dei modi. In queste 2 stagioni sta dimostrando di essere tornato ai livelli che fece vedere nei primi mesi a Belgrado, e di essere un giocatore di livello superiore rispetto al campionato dove si trova attualmente. 

    LANCIATO DA SINISA - Le sue prestazioni costanti nel 2011 sulla fascia sinistra avevano convinto anche il ct della nazionale maggiore in quel momento, Sinisa Mihajlovic, a convocarlo. L'attuale allenatore del Milan in quei tempi seguiva molto attentamente le giovani promesse del calcio serbo ed è rimasto impressionato da FIlip che come lui ha un sinistro invidiabile. Lo ha fatto esordire in un'amichevole contro la Francia. Dopo le ultime prestazione in Champions League, magari Mladenovic potrebbe far ricordare a Mihajlovic ciò che aveva visto qualche anno fa, e potrebbe anche spingere il tecnico a farci un pensierino. Il prezzo del cartellino prima di queste due prodezze si aggirava sui 2 milioni di euro. Un prezzo accessibile per chi cerca un terzino molto offensivo. 

    Aleksandar Miljkovic

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