Milan, c'è il piano per convincere la Uefa. Rifinanziamento: le idee di Mr Li
Mese decisivo per il futuro del Milan. In agenda gli incontri con la Uefa e quelli per il futuro societario. Come riporta oggi La Gazzetta dello Sport l’ansia da aumento di capitale si sostituisce con quella per la richiesta all’Uefa del settlement agreement, patteggiamento con sanzioni più o meno severe. Il Milan aspetta con fiducia che lo siano di meno: da Nyon la convocazione arriverà intorno alla metà della settimana centrale di questo mese e sarà in quell’occasione che l’a.d. Fassone presenterà piani dettagliati. Ci sono buoni motivi per sperare in un giudizio non troppo rigido, per esempio i buoni dati della semestrale o il fatto che Elliott si sia fatto – eventualmente - garante in forma scritta della continuità aziendale. Tra le nuove, migliorative, argomentazioni ci sono la crescita dei ricavi da stadio, quella dei diritti tv e la conquista della finale di Coppa Italia. YONGHONG LI SI MUOVE - Per il rifinanziamento non è stato necessario contattare Elliott di recente per un ulteriore prestito ma resta quello dei 303 milioni in carico al club (123) e allo stesso proprietario (180). Mr Li avrebbe un paio di opzioni alternative per il rifinanziamento, considerate però inopportune per tempi stringenti o tassi troppo elevati: aspetta condizioni più allettanti e nel frattempo porta avanti il proprio impegno consentendo una gestione di cassa equilibrata. Dalla Cina filtrano un paio di indiscrezioni: chiusura verso nuovi fondi russi o arabi intenzionati a rilevare il club, apertura per il nuovo progetto di Gattuso, di cui la proprietà si è detta felicemente convinta.