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Arsenal e PSG, che offerta per Morata!
Beppe Marotta continua a ribadire che la volontà del calciatore avrà una valenza fondamentale nel decretare il futuro di Alvaro Morata, ma la verità è che ogni giorno che passa l'attaccante spagnolo è sempre più lontano dalla permanenza in bianconero. Come calciomercato.com ha anticipato già la scorsa settimana, il Real Madrid ha già esercitato la recompra da 30 milioni di euro per poi cercare il miglior offerente sul mercato, in quanto non esiste la volontà di puntare su Morata per il futuro e perchè il ragazzo stesso non ha certo l'intenzione di essere una seconda scelta rispetto a stelle come Benzema e Cristiano Ronaldo.
Come riferisce l'edizione odierna di As, Arsenal e Paris Saint Germain (questi ultimi hanno già incontrato il padre del giocatore e il suo entourage) sono disposti a mettere sul piatto 60 milioni di euro per il nazionale spagnolo e offrono uno stipendio raddoppiato rispetto a quello attualmente percepito alla Juventus: da 4,5 milioni di euro annui si passerebbe a 9. I bianconeri, che non vogliono partecipare ad un'asta al rialzo, stanno continuando a trattare col Real Madrid per provare a riacquistare il cartellino di Morata, puntando sulla sua voglia di restare in Italia, ma la concorrenza di due club esteri con questo potere economico rischiano di essere troppo anche per una società in crescita esponenziale come la Juve.
Come riferisce l'edizione odierna di As, Arsenal e Paris Saint Germain (questi ultimi hanno già incontrato il padre del giocatore e il suo entourage) sono disposti a mettere sul piatto 60 milioni di euro per il nazionale spagnolo e offrono uno stipendio raddoppiato rispetto a quello attualmente percepito alla Juventus: da 4,5 milioni di euro annui si passerebbe a 9. I bianconeri, che non vogliono partecipare ad un'asta al rialzo, stanno continuando a trattare col Real Madrid per provare a riacquistare il cartellino di Morata, puntando sulla sua voglia di restare in Italia, ma la concorrenza di due club esteri con questo potere economico rischiano di essere troppo anche per una società in crescita esponenziale come la Juve.