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    Lazio sul 'maestro dei passaggi' in Francia

    Lazio sul 'maestro dei passaggi' in Francia

    • Luca Capriotti

    Palazzoni grigi, con un terrazzo rosso sfrontato a ogni piano e un parco giochi, di recente costruzione, dove lui, però, non ha mai giocato. Siamo al quartiere europeo di Colmar, dove è cresciuto Ryad Boudebouz che, secondo informazioni raccolte da Calciomercato.com, piace molto al direttore sportivo della Lazio, Igli Tare. Le Figaro chiama il trequartista algerino del Montpellier, 26 anni, “Il maestro dei passaggi”, dopo una tripla di assist contro il Reims, alla 36esima giornata di Ligue 1.

    RYAD STORY - Il suo tocco, in Francia, è materiale per esteti del calcio. Terzo miglior assist-man d’Oltralpe, dietro mostri sacri come Ibrahimovic e Di Maria, il classe ’90 è un trequartista classico, ma può giostrare sulle due fasce. Già offerto alla Lazio nel 2011, racconta radiomercato, quest’anno ha raggiunto continuità di rendimento e di prestazione notevole, con 12 assist in 47 presenze con il Montpellier, decimo in Francia. Sorriso sfrontato, è rimasto il ragazzino terribile che frequentava il centro di formazione del Sochaux. Lo stesso che nel 2009, al suo debutto in Ligue 1, dopo il match all’uscita dello stadio si è messo nell’abitacolo della sua Peugeot a chiacchierare con i tifosi. Rimane lo stesso nonostante sia una presenza fissa nella nazionale algerina dal 2010, tanto da meritare i complimenti del suo scopritore, Eric Hely, ex mister dello stesso Sochaux. “L’ho visto fare cose incredibili da ragazzino, per me è uno dei più forti che abbiamo visto qui, insieme a Perisic e Menez”, racconta a L’Equipe. “Signor Assist” sogna, mentre tutti gli occhi d’Europa si fissano con sempre maggior insistenza sulla Ligue 1 (con il Barcellona fortissimo su Ben Arfa, ndr), al direttore sportivo della Lazio, Tare, che pure di calcio europeo è onnivoro, Ryad Boudebouz ha rubato gli occhi. Se dovesse partire un esterno tra Candreva e Felipe Anderson (con incognita Keita), allora potrebbe essere l'uomo giusto. Sempre che il prossimo tecnico insista col 4-3-3 e non decida di schierare il trequartista dietro le due punte, il suo ruolo ideale. Tecnicamente eccezionale, sfrontato, come il rosso di un balcone, in un palazzone grigio, nel quartiere Europeo di Colmar, da dove è partito. 
     


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