Nuova vita per il Torino:| La serie A vale 40 milioni
Il ritorno in A dei granata vale oro per le tasche di Urbano Cairo. Dopo tre anni di oblio nella categoria cadetta, il Toro si è riaffacciato nel calcio che conta, ovvero si è ripresentato a quel mondo del pallone dove i diritti tv e gli sponsor aumentano in modo esponenziale.
CADUTA E RITORNO - In seguito alla retrocessione subita nel maggio 2009, il Toro per preservare il proprio stato di salute economica aveva potuto contare - come per tutte le squadre che dalla A scendevano in B - del cosiddetto 'paracadute' della Lega (allora ancora unita per le due categorie) di 7.5 milioni di euro. Questo aveva permesso ai dirigenti granata di poter tenere in squadra giocatori dall'ingaggio imponente, nella speranza di trovare subito la promozione: in quella stagione, tuttavia, è stato registrato un calo consistente delle entrate di casa Toro, che da circa 50 milioni sono diventate presto poco più di 30. È un dato, questo, che nel tempo e con le due stagioni sportive seguenti ancora in B è peggiorato ulteriormente, costringendo Cairo e Petrachi ad un drastico ridimensionamento del monte-ingaggi della squadra. Ora, in granata l'esborso totale per gli stipendi dei giocatori non supera i dieci milioni di euro netti (al lordo risultano essere poco meno del doppio), mentre nei tre anni di serie A dell'era Cairo questa cifra era almeno triplicata e si attestava tra le prime dieci del campionato, anche se i risultati sportivi non hanno seguito lo stesso percorso.
I DIRITTI TV - Ritrovare posto nel 'paradiso' del calcio ha fatto dunque riscoprire al Toro tutti i vantaggi della massima serie. D'altronde i granata non sono una squadra qualunque: la suddivisione dei diritti tv oggi è regolamentata non solo considerando i piazzamenti degli ultimi cinque anni (fattore negativo per il Toro), ma anche guardando al bacino d'utenza e ai trofei nazionali presenti in bacheca (fattore positivo): questo permetterà a Cairo di incassare una cifra variabile tra i 30 e i 40 milioni. Di conseguenza, i ricavi della società di via Arcivescovado aumenteranno anche grazie ai maggiori incassi dei botteghini per biglietti e abbonamenti, senza dimenticare gli sponsor. Questi, infatti, porterebbero in cassa molti più soldi di quanti non se ne possano richiedere in serie B, con visibilità e attenzione ridotta ai minimi termini. Pertanto, il Toro e Urbano Cairo non possono che sorridere per questo ritorno in serie A: ci sono infatti almeno 40-50 milioni di euro per gestire il club in modo oculato e attento, senza ripetere però gli errori del passato.
(CronacaQui - Edizione Torino)