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    Juvemania: meglio cedere Bonucci che Pogba. Juve senza rivali, Milano dov'è?

    Juvemania: meglio cedere Bonucci che Pogba. Juve senza rivali, Milano dov'è?

    • Stefano Discreti
    Bielsa, loco ma non scemo.
     
    Questa volta voglio cominciare la rubrica Juvemania partendo da quanto sta capitando ad un'altra squadra del nostro campionato, ovvero la Lazio di Lotito.
    Quanto successo nella trattativa Bielsa ha davvero del grottesco.
    Se non avessimo certezza della realtà della vicenda penseremmo tutti in una finzione, un remake del film sul Borgorosso FC di Alberto Sordi, tanto per dire.
    La firma del contratto e la retromarcia del tecnico argentino ci spiegano però quanto è importante nel calcio moderno la programmazione, a partire dal ritiro estivo con annessa preparazione.
    Il mercato aperto per lunghi tratti dell'anno ci appassiona tutti e ci fa sognare e sperare sempre #finoallafine ma per pianificare al meglio la stagione bisogna avere le idee chiare sin dalla partenza.
    In fondo Bielsa aveva chiesto solo garanzie di esser liberato quanto prima dai giocatori ritenuti superflui per il suo progetto e di rimpiazzarli nel frattempo con almeno 4-5 giocatori subito di suo gradimento.
    Nulla è stato fatto in tal senso da Lotito & Co., giuste le sue dimissioni.
     
    Bonucci e Pogba, sia fatta la loro volontà.

    Perchè questa prefazione laziale ad una rubrica juventina?
    Semplice, per dimostrare quanto è importante programmare.
    E' storia di questi giorni il corteggiamento spietato delle due squadre di Manchester per Bonucci e Pogba.
    Rispettivamente Guardiola è pazzo di Leo e lo vorrebbe pilastro della difesa del City mentre Mourinho è pazzo di Paul e lo vorrebbe al centro del suo progetto, chiudendo il cerchio di rimpianto che vive a Manchester, sponda Red Devils, sin da quando Sir Alex Ferguson troppo rapidamente si lasciò scappare il giovanissimo Pogba.
    Dinanzi ad offerte monstre, si può pensare di vendere due pilastri così fondamentali?
    La stagione 2016/2017 della Juventus è appena ripartita e anche se Bonucci e Pogba non si sono ancora ovviamente uniti al resto del gruppo per via dell'Europeo francese ancora in corso, Mister Allegri sta già preparando il suo terzo anno bianconero con l'obiettivo, nemmeno troppo nascosto, di sommare all'ennesimo scudetto consecutivo (sarebbe il sesto, sarebbe storia) la vittoria in Champions League.
    L'altro giorno, sulla mia pagina ufficiale Facebook e sul profilo twitter ho chiesto ai tifosi bianconeri:
    Bonucci 60, Pogba 115. A chi dei due rinuncereste più a malincuore?
    Lo chiedo anche a voi.
    La netta maggioranza, nel frattempo, si è espressa già con un "a nessuno dei due".
    Nonostante le importanti cifre che si leggono, i tifosi non vogliono rinunciare a due beniamini così fondamentali anche perché sanno bene, non hanno l’anello al naso, che la Juventus ha grandi difficoltà a competere a livello economico con i più forti club europei in termini di ingaggio dei top player.
    Un conto sarebbe sacrificare Bonucci o Pogba avendo la certezza di arrivare a Benatia più Cavani, Goetze e Mascherano. Un altro sarebbe farlo per fare cassa e magari puntare poi su scommesse.
    La pianificazione è tutto nel calcio moderno e non c'è bisogno di un “Loco” per averne la conferma.
    La mia opinione personale in merito resta quindi sempre la stessa: a meno di un'espressa richiesta del giocatore stesso di voler provare una nuova esperienza o di manifesta volontà di andare via, i campioni fondamentali vanno tenuti sempre e a loro va sommata ulteriore qualità.
    Solo così si può alzare l'asticella, soprattutto in Europa.
    Ma se proprio sacrificio ci deve essere che sia fatto subito e già con alternative di livello in mano.
    In molti mi hanno chiesto, se proprio costretto a scegliere, chi sacrificherei tra i 2.
    Nel gioco delle parti rispondo, seppur a malincuore, Bonucci.
    Anche se forse più difficile da rimpiazzare tatticamente, Leonardo si avvicina alla soglia dei 30 anni e seppur negli ultimi 2 anni è stato indubbiamente uno dei leader indiscussi della squadra nonché uno dei migliori per rendimento, non bisogna dimenticare gli anni precedenti in cui Bonucci per larghi tratti era stato l'anello debole della difesa.
    Anche le prospettive immense e variopinte di crescita di Pogba condizionano la mia scelta, ma spero vivamente che entrambi restino alla Juve.
    Ci sarà tempo per fare cassa; è tempo di puntare il tutto per tutto per vincere la Champions League e chiudere il cerchio di un ciclo pazzesco.
     
    Hernanes, Pereyra e Zaza. Fare cassa con loro
     
    In tal senso, la cosa migliore per mantenere perlomeno inalterata la forza della squadra a livello europeo, sarebbe fare cassa cercando di vendere le seconde linee.
    Hernanes, Pereyra, Zaza sono sicuramente i nomi che potrebbero finanziare al meglio l’operazione di rafforzamento bianconero, senza andare a diminuire il valore dell’11 titolare.
    Sacrifici necessari e sicuramente meno dolorosi rispetto a Pogba e/o Bonucci.
    Hernanes perché ha dimostrato per lunghi tratti di esser un corpo estraneo agli equilibri tattici della Juventus e nonostante questo continua ad avere richieste in Europa.
    Pereyra perché soprattutto nell’ultimo anno non ha confermato la crescita della sua prima brillante stagione juventina ed è corteggiato con insistenza dal Napoli.
    Zaza perché, oltre ad avere un ottimo mercato soprattutto all’estero, vorrebbe avere garanzie tecniche che in questo momento con la coppia titolare inamovibile Mandzukic-Dybala, ovviamente Allegri non gli può garantire.
    Dalle loro cessioni si potrebbero ricavare tranquillamente oltre 60 milioni di euro, ovvero la cifra che il Manchester City è disposta ad investire per il cartellino di Bonucci.
    Il filo del discorso porta sempre lì.
    Per mantenere la supremazia in Italia alla Juventus basta confermare l’attuale forza,
    per ambire invece alla vittoria in Champions League no.
     
    Juve senza rivali in Italia. Milano ci sei?
     
    Ad oggi, con una Roma indebolita dalla partenza di Pjanic, con un Napoli alle prese con la grana delle permanenze di Koulibaly, Hamsik e Higuain, con la Lazio sempre più invischiata in una gestione alla “Longobarda” e con una Fiorentina in cerca di rinnovamento,  le due uniche squadre che in teoria potrebbero spaventare la Juventus in Italia in un futuro prossimo sembrano essere le due milanesi, impegnate entrambe in importanti operazioni societarie che potrebbero garantire loro a brevissimo soldi freschi da investire sul mercato nazionale.
    Non è un caso infatti che la Juventus si sta trovando proprio a fronteggiare le due milanesi sulla maggior parte delle trattative in essere in questo momento:
    da Berardi promesso sposo della Juventus ma costantemente corteggiato dall’Inter, a Gabriel Jesus al centro di un’importante asta di mercato che vede tutti coinvolti, passando per la trattativa testa a testa tra Milan e Juve per il talentino croato Pjaca, esploso nell’ultimo europeo, per arrivare alle manovre di disturbo milanista sul tentativo della Juventus di riportare Cuadrado a Torino.
    Sembrano tornati i vecchi tempi.
    In fondo una sana concorrenza italiana farebbe anche bene alla Juventus, che negli ultimi anni si è anche adagiata in parte sulla mediocrità delle avversarie, come dimostrato anche e soprattutto nell’ultimo campionato dove nonostante le cessioni di Pirlo, Tevez e Vidal e una partenza ad handicap è riuscita a vincere lo stesso, dopo un’epica rincorsa record ma senza particolari patemi finali, lo scudetto.
    Un aumento di livello da parte delle squadre milanesi costringerebbe la Juventus ad alzare la guardia anche in Italia consigliandole di investire ulteriori somme sul mercato che tornerebbero sicuramente utili anche per il rafforzamento a livello europeo.
    Più torna competitivo il campionato italiano, più se ne trarrebbe vantaggio tutti a livello europeo.
    Vinca il migliore quindi?
    Come amava ripetere il compianto avvocato Gianni Agnelli
    “vinca la Juve o vinca il migliore? Sono fortunato perché molto spesso le due cose coincidono!”
     

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