AFP/Getty Images
Inter, Perisic e la sindrome Mondiale: sembrava una crisi passeggera ma...
“Fino alla 15ª giornata il ruolino di marcia del croato recitava ben 7 gol e addirittura 6 assist. In totale, insomma, aveva "prodotto" 13 reti, quasi uno a partita. Ebbene, dal turno dopo, in casa della Juventus, è come se Perisic sia scomparso. Nei tabellini, del suo nome non c'è stata più traccia e nemmeno i compagni hanno potuto beneficiare dei suoi passaggi vincenti. Inizialmente, l'idea era che si trattasse di una crisi passeggera, quindi del tutto normale. Ma il tunnel ormai ha superato i 3 mesi, esattamente come quello dell'Inter. E la luce, almeno per il croato, ancora non si vede. Mentre la squadra nerazzurra proverà ad aggrapparsi alla prestazione con il Napoli. Ci fosse una ragione precisa per spiegare la crisi di Perisic sarebbe, probabilmente, più semplice risolverla e uscirne. Invece, alla Pinetina il primo a sbattere la testa contro il muro è proprio Spalletti, che non ha mai messo in discussione il croato, sempre titolare, a eccezione della trasferta in casa del Genoa, quando fu fermato da una distorsione alla spalla. A un certo punto si è anche parlato di sindrome Mondiali. Ovvero del classico giocatore che tende a risparmiarsi in vista della rassegna iridata. Con Perisic, però, adesso siamo oltre al risparmio. Anche perché quello che (non) fa in campo, poi potrebbe pagarlo la prossima estate, avendo perso la desuetudine a certe giocate. Già perché è come se Ivan non ci provasse nemmeno: zero accelerazioni, zero dribbling, zero doppi passi, quasi che tutto il suo bagaglio tecnico fosse improvvisamente scomparso. Viene da pensare che la crisi sia soprattutto psicologica, vale a dire un azzeramento di fiducia e autostima, peraltro sorprendente per un giocatore abituato o osare e rischiare. Intanto, tra una settimana ci sarà la pausa per le nazionali. Chissà che tornare a giocare nella Croazia non restituisca a Spalletti il vero Perisic”.