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Inter, come giocherà Pioli: verticalità e spinta in fascia, ma serve un regista
Il casting in casa Inter è finalmente destinato a finire. Stefano Pioli, dopo aver ottenuto il gradimento di tutta la parte "italiana" della dirigenza nerazzurra ora ha convinto anche la parte cinese che, con il benestare di Kia Joorabchian ha messo il suo nome in cima alla lista delle preferenze e nei prossimi giorni gli affiderà la panchina. Ma chi è Stefano Pioli? Come farà giocare la sua Inter?
TEMPI E SPAZI DI UN 'NON NORMALIZZATORE' - Pioli è un tecnico che tanti hanno definito un "normalizzatore", probabilmente perchè fatica ad alzare la voce soprattutto davanti alle telecamere. Ma l'allenatore emiliano è tutto fuorchè normale nella gestione della propria squadra. Pioli è maniacale nella preparazione degli allenamenti e nel martellare i suoi giocatori. Un po' come Sarri, utilizza con grande costanza sedute di "movimento collettivo" per far capire alla squadra tutti i movimenti da mettere in pratica in campo e, soprattutto, in fase difensiva. Lo stesso Pioli agli inizi della sua avventura a Bologna dichiarò: "In entrambe le fasi di gioco dobbiamo tener conto di due fattori fondamentali: il tempo e gli spazi. Il mio obiettivo è migliorare queste due componenti, perché in qualsiasi situazione guadagnare e/o perdere tempo e spazio di gioco può fare la differenza fra prevalere e soccombere”.
4-3-3 E "CATENE LATERALI" - Il modulo più utilizzato in carriera, nonostante l'ultima esperienza sulla panchina della Lazio abbia messo in mostra un bel 4-3-3, è invece il 4-4-2. Nelle giovanili del Bologna, del Chievo Verona e nell'esperienza con Parma e con la prima squadra del Bologna ha utilizzato quasi sempre questo schema con le varianti in linea e a rombo. La difesa a tre è una possibilità in emergenza, ma Pioli predilige la linea a 4 perchè, così come descritto nella sua tesi del diploma di allenatore a Coverciano, permette di adeguarsi a qualunque avversario. Inoltre dai terzini, e dalle "catene laterali", Pioli fa partire gran parte della propria manovra offensiva. Nel gioco palla a terra dell'allenatore emiliano, infatti, c'è sempre un fitto dialogo e scambio di posizioni fra terzino, ala e centrocampista (o mezzala) in appoggio.
SERVE UN REGISTA - Ciò che accomuna ogni formazione messa in campo da Pioli nella sua carriera è però la presenza di un regista, che sia difensivo o a centrocampo, che sappia sempre garantire un appoggio facile ai compagni che possa alternare, l'apertura del gioco in fascia a verticalizzazioni sulle punte o, meglio, sul centravanti boa che, però, non tende mai a restare bloccato all'interno dell'area di rigore. Un regista che all'Inter manca tremendamente, che sarà cercato sul mercato di gennaio, ma che, pensando ad un 4-3-3 in stile Lazio, potrebbe diventare fino a gennaio Ever Banega, in difficoltà dal punto di vista atletico, ma anche l'unico capace di spingere il gioco in avanti all'occorrenza.
NO AL TIKI TAKA - L'Inter di Pioli mirerà ad essere prima di tutto attenta e concreta. Il bel gioco e il possesso palla in orizzonatale provato e visto finora sotto la gestione de Boer sarà un lontano ricordo. Le sue squadre concedono sempre poco dal punto di vista difensivo e in questo forse sì, Pioli dovrà esserre un normalizzatore per l'Inter.
LE DUE OPZIONI
L'INTER CON IL 4-3-3 - Handanovic; Ansaldi, Miranda, Murillo, Santon; Joao Mario, Banega, Brozovic; Perisic, Icardi, Candreva.
L'OPZIONE 4-4-2 - Handanovic; Ansaldi, Miranda, Murllo, Santon; Candreva, Joao Mario, Brozovic, Perisic; Eder, Icardi.