Vangioni, Gomez e Bentancur: il Milan torna a sfidare il tabù Sudamerica
Il mercato del Milan nelle ultime ore sta ruotando intorno al nome di Rodrigo Bentancur, talento classe 1997 in forza al Boca Juniors. I rossoneri sono tornati a sondare le piste sudamericane per rinforzare la propria rosa; un rapporto di odio e amore quello tra il Diavolo e il Nuovo Continente: da lì sono arrivati molti giocatori, ma non tutti sono riusciti ad adattarsi ad un grande club come il Milan. Discorso diverso, invece, per il Brasile: unico paese a fornire al club di Via Aldo Rossi i migliori talenti della sua storia.
MILAN SUDAMERICANO - Quest'estate, dopo tanti anni, dalle parti di Milanello potrebbero ritrovarsi ben tre calciatori provenienti dalla Prima Division. Bentancur, infatti, si andrebbe ad aggiungere agli arrivi di Leonel Vangioni (arrivato dal River Plate) e di Gustavo Gomez, acquistato dal Lanùs. Eppure, quando il Milan è andato a cercare i suoi nuovi giocatori in territorio sudamericano, difficilmente è stato ripagato. Andando a ritroso nelle campagne acquisti degli ultimi anni, l'acquisto più recente proveniente dal Sudamerica risale alla stagione 2013/2014 quando gli uomini mercato milanisti andarono fino in Colombia per pescare Jherson Vergara, difensore del Quindio. Praticamente mai visto con indosso la maglia da gara. Nella stagione 2010/2011, arrivò a Milano il centrocampista del River Plate Bruno Montelongo. La sua è una storia simile a quella di Bentancur, uruguagio in arrivo dalla Primera Division Argentina; finì nel dimenticatoio, oscurato dagli arrivi di Ibrahimovic, Robinho, Van Bommel, Boateng e Cassano, prima di un'altrettanto deludente parentesi con la maglia del Bologna.
I MIGLIORI DAL BRASILE - Per ritrovare uno dei più grandi colpi recenti della storia rossonera provenienti dall'America Latina, bisogna risalire alla campagna acquisti della stagione 2008-2009, quando Galliani tornò a pescare dal Brasile, precisamente dal Fluminense. L'ad rossonero riuscì a prelevare per 10 milioni di euro Thiago Silva, di fatto l'ultimo grande difensore visto dalle parti di Milanello. Nella stessa estate però arrivarono anche altri due uruguagi: Mathias Cardacio, prelevato dal Nacional, e Tabaré Viudez, arrivato dal Defensor, di cui presto si sono perse le tracce. Soltanto un anno prima, un altro grande affare aveva portato dall'Internacional l'attaccante brasiliano, ancora minorenne, Pato, una delle stelle più promettenti viste a San Siro. Il Papero è rimasto nel cuore di tutti i tifosi rossoneri e, probabilmente, avrebbe fatto la storia del club se non fosse stato flagellato dai continui infortuni muscolari e non avesse peccato di discontinuità soprattutto sotto la gestione Allegri. Nel mezzo ne sono passati altri, quasi tutti rivelatisi meterore o poco più. Stiamo parlando dei vari Grimi, Marcio Amoroso, Digao, il fratello di un certo Kakà. Lo sbarco sul pianeta Milan di quest'ultimo è datato estate 2003, prelevato dal San Paolo per soli 7,5 milioni di euro pochi mesi dopo la Champions League strappata alla Juve a Manchester (anche nel nome di Dida, portiere brasiliano acquistato dal Corinthians capace per un paio di stagioni di esprimersi sui livelli di un certo Buffon). Preso in giro da molti per via del suo nome, tra cui l'allora direttore generale della Juventus Luciano Moggi, regalerà al Milan di Ancelotti uno Scudetto, una Champions, una Supercoppa Europea e un Mondiale per Club per poi vincere il Pallone d'Oro nel 2007.
UNA SFIDA IN PIU' - Dagli anni 2000 in avanti, dunque, i giocatori partiti dall'altro lato dell'Atlantico per venir a far fortuna all'ombra della Madonnina, sponda rossonera, si contano sulla punta delle dita. In un momento così delicato per la storia del club rossonero ci si può attaccare davvero a tutto, anche ala scaramanzia. E chissà se Galliani, che di scaramanzia se ne intende, in queste ore di contatti col Boca per Bentacur stia pensando a questi giocatori che hanno vestito senza successo la maglia del Milan. E' anche questa una delle sfide che si potranno presentare al possibile nuovo acquisto del Milan al suo arrivo: riscattare la fama dei latinoamericani al Milan.
MILAN SUDAMERICANO - Quest'estate, dopo tanti anni, dalle parti di Milanello potrebbero ritrovarsi ben tre calciatori provenienti dalla Prima Division. Bentancur, infatti, si andrebbe ad aggiungere agli arrivi di Leonel Vangioni (arrivato dal River Plate) e di Gustavo Gomez, acquistato dal Lanùs. Eppure, quando il Milan è andato a cercare i suoi nuovi giocatori in territorio sudamericano, difficilmente è stato ripagato. Andando a ritroso nelle campagne acquisti degli ultimi anni, l'acquisto più recente proveniente dal Sudamerica risale alla stagione 2013/2014 quando gli uomini mercato milanisti andarono fino in Colombia per pescare Jherson Vergara, difensore del Quindio. Praticamente mai visto con indosso la maglia da gara. Nella stagione 2010/2011, arrivò a Milano il centrocampista del River Plate Bruno Montelongo. La sua è una storia simile a quella di Bentancur, uruguagio in arrivo dalla Primera Division Argentina; finì nel dimenticatoio, oscurato dagli arrivi di Ibrahimovic, Robinho, Van Bommel, Boateng e Cassano, prima di un'altrettanto deludente parentesi con la maglia del Bologna.
I MIGLIORI DAL BRASILE - Per ritrovare uno dei più grandi colpi recenti della storia rossonera provenienti dall'America Latina, bisogna risalire alla campagna acquisti della stagione 2008-2009, quando Galliani tornò a pescare dal Brasile, precisamente dal Fluminense. L'ad rossonero riuscì a prelevare per 10 milioni di euro Thiago Silva, di fatto l'ultimo grande difensore visto dalle parti di Milanello. Nella stessa estate però arrivarono anche altri due uruguagi: Mathias Cardacio, prelevato dal Nacional, e Tabaré Viudez, arrivato dal Defensor, di cui presto si sono perse le tracce. Soltanto un anno prima, un altro grande affare aveva portato dall'Internacional l'attaccante brasiliano, ancora minorenne, Pato, una delle stelle più promettenti viste a San Siro. Il Papero è rimasto nel cuore di tutti i tifosi rossoneri e, probabilmente, avrebbe fatto la storia del club se non fosse stato flagellato dai continui infortuni muscolari e non avesse peccato di discontinuità soprattutto sotto la gestione Allegri. Nel mezzo ne sono passati altri, quasi tutti rivelatisi meterore o poco più. Stiamo parlando dei vari Grimi, Marcio Amoroso, Digao, il fratello di un certo Kakà. Lo sbarco sul pianeta Milan di quest'ultimo è datato estate 2003, prelevato dal San Paolo per soli 7,5 milioni di euro pochi mesi dopo la Champions League strappata alla Juve a Manchester (anche nel nome di Dida, portiere brasiliano acquistato dal Corinthians capace per un paio di stagioni di esprimersi sui livelli di un certo Buffon). Preso in giro da molti per via del suo nome, tra cui l'allora direttore generale della Juventus Luciano Moggi, regalerà al Milan di Ancelotti uno Scudetto, una Champions, una Supercoppa Europea e un Mondiale per Club per poi vincere il Pallone d'Oro nel 2007.
UNA SFIDA IN PIU' - Dagli anni 2000 in avanti, dunque, i giocatori partiti dall'altro lato dell'Atlantico per venir a far fortuna all'ombra della Madonnina, sponda rossonera, si contano sulla punta delle dita. In un momento così delicato per la storia del club rossonero ci si può attaccare davvero a tutto, anche ala scaramanzia. E chissà se Galliani, che di scaramanzia se ne intende, in queste ore di contatti col Boca per Bentacur stia pensando a questi giocatori che hanno vestito senza successo la maglia del Milan. E' anche questa una delle sfide che si potranno presentare al possibile nuovo acquisto del Milan al suo arrivo: riscattare la fama dei latinoamericani al Milan.