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Genoa-Cellino, arriva la smentita di Preziosi
L'attuale numero uno rossoblu ha poi spigato che qualora non dovesse trovare un acquirente affidabile entro un paio di mesi, le redini del Grifone resteranno nelle sue mani, magari con l'aiuto di un socio: “Il Genoa è in vendita, la situazione debitoria è sotto controllo e facilmente migliorabile. Se non troverò nessuno, l’aumento di capitale lo farò io. Francamente non voglio andare avanti da solo, non mi faccio imporre niente da nessuno: faccio ciò che è necessario per il club e la parte sana della tifoseria, senza entrare in polemiche. Chi sarà capiente avrà una facilitazione nel pagamento per la transizione“.
L'imprenditore avellinese ha infine fatto il punto sulla tanto criticata ultima sessione di mercato: “A gennaio il gruppo non si è sfaldato - ha continuato Preziosi - mi arrabbio quanto sento dire il contrario. Il nostro errore è la cessione di Rincon, anche se in quel momento entrambi non avevamo la voglia di rinnovare: ora percepisce due milioni netti alla Juve, qui doveva accontentarsi di 700mila. Hiljemark è arrivato un po' in ritardo. Non ho fatto plusvalenze: abbiamo speso 16/17 mln (ad esempio 5 per riscattare Simeone, 4 per Laxalt, 1,2 per Beghetto, ecc…) a fronte dei 20 incassati. Ocampos è un pasticcione, perdevamo tutte le ripartenze per lui: lo sa anche Juric questo. Biraschi? É forte fisicamente e mentalmente, un giovane Under 21 che adesso è inamovibile. Taarabt ha delle qualità che non hanno nulla a che vedere con questa rosa ma non posso fare lo psicologo ogni settimana“.