E' arrivato un momento, lo scorso agosto, nel quale la Juventus ha detto basta. La trattativa con lo Schalke e soprattutto con Draxler si era spinta ad un punto tale che era impossibile proseguire. L'ad bianconero ha consultato Agnelli e Paratici e si è tirato indietro, una scelta che nell'immediato ha suscitato l'ira della piazza (complice anche l'arrivo in extremis di Hernanes) ma che con il senno di poi va rivalutata. Troppi i 36 milioni di euro chiesti dallo Schalke per il trequartista classe 1993, assurda la richiesta di ingaggio del suo entourage, circa 5 milioni di euro, bonus compresi. Dopo gli addii di Vidal e Pirlo la Juve voleva centrare un colpo, ma c'è un limite a tutto. RIVINCITA - La Juve ha rinunciato al sogno estivo Draxler a pochi giorni dal fotofinish, una decisione economicamente ponderata e, per quello fatto dal fantasista tedesco in questa stagione, azzeccata. Il suo bilancio recita 4 gol in 24 partite, con un Wolfsburg avanti in Champions League ma ottavo in Bundesliga e fuori dalla Coppa di Germania. Troppo poco per giustificare il fiume di denaro che è costato e che costerà ai Lupi. La Juve lo ha cercato, lo ha trattato, crede nelle sue qualità, ma ha capito che non merita (ancora?) un investimento, tra cartellino e ingaggio, di almeno 76 milioni di euro.
