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E se Galliani restasse nel nuovo Milan? Difficile, non impossibile: ecco perché
E se Adriano Galliani rimanesse ancora una figura presente nel nuovo Milan? In attesa di completare il closing con la cordata cinese che ha già sottoscritto da mesi con Silvio Berlusconi un contratto preliminare per l’acquisizione della proprietà del club, in casa rossonera possono esserci ancora tanti sviluppi importanti a livello dirigenziale. Da parte propria, la Sino Europe ha già fatto le sue scelte: Marco Fassone è il riferimento, l’ex capo scouting dell’Inter Mirabelli sarà invece il nuovo direttore sportivo. “Spero che ci sia spazio nel nuovo Milan per Adriano Galliani”, ha confessato oggi Fedele Confalonieri, storica figura legata a Berlusconi. Scenario fantasioso? Di sicuro improbabile, ma non da escludere a priori.
ANCORA OPERATIVO – Seppur contestato spesso dalla tifoseria rossonera in questi ultimi anni, Galliani è sempre rimasto legato al presidente Berlusconi e alla guida degli aspetti più importanti del Milan, tra cui chiaramente il mercato. E la sua presenza attuale in tutti i discorsi che riguardano non solo il presente, ma anche la programmazione possono essere piccoli indizi di una porta ancora aperta: da Bonaventura a Niang senza dimenticare Donnarumma, diversi rinnovi di contratto al Milan sono in via di discussione e se ne sta occupando proprio Galliani, seppur con il consenso obbligatorio della cordata cinese ormai da diversi mesi. Ma resta un coinvolgimento diretto che non determina distacco, almeno fino a questo momento.
RINNOVI E SVILUPPI – E’ ufficialmente suo compito ancora oggi, vero; ma se fosse davvero già escluso dal Milan che verrà, non potrebbe lasciare la gestione dei rinnovi alla dirigenza futura da novembre in avanti? Cambierebbe poco sulle tempistiche, eppure le chiavi del Milan in questi termini sono ancora nelle mani di Galliani. Che ultimamente non ha mancato di sottolineare anche in pubblico come sia complesso trattare con Raiola sul rinnovo di Donnarumma, un esempio di quanto l’a.d. rossonero sia ancora coinvolto in prima persona su questi discorsi, per quanto obbligato comunque a discuterne con la cordata cinese. Che sia un segnale di come qualcosa possa ancora rimanere in piedi, per Galliani? O che diventi una richiesta esplicita di Berlusconi prima di lasciare il Milan così da mantenere un suo legame, in vesti diverse? Soprattutto, viene da chiedersi fino a che punto può essere una soluzione sensata quando c’è già una nuova dirigenza in piedi, con Fassone al comando e Mirabelli in rampa di lancio. Un discorso ancora tutto da affrontare, in attesa di capire cosa accadrà tra il Milan e Adriano Galliani dopo oltre trent’anni di successi passati e critiche recenti.
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