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    Donnarumma: 'Dida è il mio idolo'

    Donnarumma: 'Dida è il mio idolo'

    Sorpresa di questo fine 2015, Gianluigi Donnarumma ha conquistato la titolarità del Milan e tutto il popolo rossonero, con le sue parate, la sua freschezza e i suoi 16 anni. Prodotto del vivaio milanista, il classe '99 ha rilasciato un'intervista a Forza Milan, mensile rossonero, nella quale parla della sua avventura al Milan: "I guanti regalati da mio padre a 5 anni? È stato un momento indimenticabile. Ho ancora nella mente la forte emozione di quando li ho indossati per la prima volta e ho subito pensato al mio idolo, Dida - riporta MilanNews.it.-. Ero piccolo piccolo, ma la finale di Manchester, a livello di sensazioni e immagini, è ancora viva nel mio ricordo. Innanzitutto ho bene impresa l’emozione in casa mia, prima del calcio d’inizio di una partita storica, la prima finale di Champions tra due squadre italiane. E poi ricordo gli occhi di Shevchenko nel momento del calcio di rigore decisivo e l’abbraccio con Dida, protagonista sui tiri dal dischetto dei giocatori juventini".

    IL DEBUTTO CON IL SASSUOLO - "Solo quando mi ha voluto il Milan, ho capito che i sogni, coltivati da ogni bambino che vede rotolare il suo primo pallone, sarebbero potuti diventare realtà. Quando sono entrato in campo nella partita del mio debutto contro il Sassuolo, l’emozione naturale dovuta all’entrata sul prato di San Siro ha lasciato subito il posto alla concentrazione, alla responsabilità nei confronti dei compagni, splendidi nell’accompagnarmi in questi primi passi della mia carriera. Anche se devo rivelarti che il momento più emozionante, quello che non dimenticherò mai, è stato un altro, quando Sinisa Mihajlovic mi ha preso da parte, alla vigilia di Milan-Sassuolo, e mi ha detto: domani tocca a te".

    I MODELLI DA SEGUIRE - "Buffon? È il portiere più forte di tutti i tempi però ho anche altri punti di riferimento, mi riferisco a due campioni con i quali mi alleno tutti i giorni. Parlo ovviamente di Diego Lopez e Christian Abbiati, due grandi interpreti del ruolo. Devo ringraziare anche Alfredo Magni, prezioso non solo dal punto di vista tecnico, ma soprattutto sotto altri aspetti non meno importanti come il comportamento, la serenità nell’affrontare ogni momento. Anche il più difficile che incontra un portiere, per di più giovane come lo sono io".

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