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  • Dall'Arsenal alla Fiorentina, Graiciar a CM: 'Mi ispiro ad Aubameyang'

    Dall'Arsenal alla Fiorentina, Graiciar a CM: 'Mi ispiro ad Aubameyang'

    • Alessandro De Felice
    Dall’esperienza a Londra con la maglia dell’Arsenal al sogno chiamato Fiorentina. Nel pieno della rivoluzione tecnica che ha visto protagonista il club viola nell’ultima estate, la notizia del suo arrivo lo scorso 12 luglio non ha entusiasmato i tifosi. Tante partenze e pochi arrivi, prima del rush finale. L’acquisto di Martin Graiciar è passato quasi inosservato, ma potrebbe rivelarsi un grande colpo per il futuro. Attualmente in prestito allo Slovan Liberec, il classe 1999 sta lavorando sodo per farsi trovare pronto nella prossima stagione, quando finalmente vestirà la maglia viola. Graiciar si mostra emozionato quando parla della sua nuova avventura e non vede l’ora di approdare in Italia per vestire la maglia della Fiorentina. Cresciuto nelle giovanili del Viktoria Plzen, uno dei vivai più importanti della Repubblica Ceca, è un attaccante atipico, dotato di un gran fisico (1,85 m) ma nel contempo molto rapido e tecnico, aiuta molto la squadra nella fase di costruzione del gioco, partecipando alla manovra d’attacco. In questa stagione si sta mettendo in mostra con la maglia dello Slovan Liberec e ha collezionato 4 presenze e due reti nel massimo campionato ceco. 

    Ci parli un po’ di te? In quale modulo ti esprimi meglio e a quale calciatore ti ispiri?
    Il mio ruolo naturale è quello di attaccante centrale. I sistemi di gioco che preferisco sono il 4-2-3-1 e il 3-5-2. Quest’ultimo è un modulo nel quale mi trovo molto bene perché posso lavorare insieme a un compagno. Non gioco bene come lui (ride, nda), ma per caratteristiche fisiche e tecniche assomiglio ad Aubameyang, un calciatore molto veloce e tecnico che principalmente ricopre il ruolo di prima punta.

    Sei stato in prova all’Arsenal. Ci racconti la tua esperienza a Londra? Cosa ti ha colpito?
    Si tratta di uno dei migliori club del mondo. Sono arrivato a Londra quando avevo 14 anni. Ho giocato con l’U-18, l’U-20 e la formazione Riserve. Con la formazione Under 16 , l’unica squadra in cui potevo giocare per motivi d’età, in occasione della sfida contro il Norwich ho giocato un gran match: abbiamo vinto 4 a 2 e ho segnato 3 gol. Dopo il provino, Arsene Wenger mi ha detto che vedeva in me delle qualità e che avrebbe voluto portarmi all’Arsenal a titolo definitivo. In quel momento non era possibile perché, secondo le regole FIFA, il trasferimento può avvenire solamente dopo i 16 anni. Ho aspettato un anno e mezzo, ma quando è arrivato il momento del passaggio a Londra ho subito un brutto infortunio che mi ha tenuto lontano dal campo per più di un anno. Negli anni seguenti, la formazione britannica ha continuato a osservarmi, ma non se n’è fatto più nulla. Ora penso solo alla Fiorentina e alla mia esperienza in Italia. Nel mio periodo in Inghilterra ho parlato con molti giocatori della prima squadra, tutti molto disponibili. Sono rimasto davvero impressionato dal centro sportivo e dalle strutture mediche. 

    Perché è finita l’avventura nel Viktoria Plzen e cosa ti ha spinto a scegliere lo Slovan Liberec?
    Sono stato a Plzen 6 anni. Lì ho i miei amici e ho frequentato la scuola. La città mi piace molto ma c’erano problemi con il club per il mio inserimento in prima squadra. Mi dissero che inizialmente mi sarei aggregato solo per gli allenamenti e poi con qualche presenza in panchina. In realtà non è andata così. La società mi ha fatto promesse che non ha mantenuto. Quando ho deciso di andare via dal Plzen, sarei potuto andare allo Sparta o allo Slavia nella formazione U-19 o nelle riserve, ma non era l’opzione migliore per la mia carriera. Ho deciso dunque di andare allo Slovan Liberec in prima squadra per acquisire esperienza. Sono molto contento della scelta fatta perché questo mi ha permesso di farmi notare dalla Fiorentina.

    Come hai saputo dell’interessamento della Fiorentina?
    A giugno, dopo aver disputato un’ottima gara contro il Brasile in occasione  del “World Youth Festival” a Tolone, in Francia, segnando contro la Scozia Under 20, e disputando un’ottima gara contro il Brasile. Mi è stato comunicato che la Fiorentina, che già mi seguiva da tempo, aveva deciso definitivamente di puntare su di me. Dato che, di lì a due settimane sarei stato impegnato con la Nazionale Under 19 nell’Europeo in Georgia, la firma con il club viola è arrivata proprio durante la competizione continentale.

    Quali sono state le ragioni che ti hanno spinto a rimanere a Liberec un’altra stagione?
    È risaputo che passare dalla Primavera alla prima squadra è molto complicato. Sono giovane e la mia priorità era giocare. La Fiorentina era d’accordo e abbiamo deciso insieme che la miglior opzione era restare altro anno allo Slovan Liberec per trovare continuità.

    Stai guardando le partite della Fiorentina?
    Sì, certo! Vedo tutte le partite della Fiorentina in tv. Domenica scorsa hanno perso 2 a 1 contro il Chievo Verona.

    Hai parlato con qualche ex calciatore ceco che ha giocato nella Fiorentina?
    No, ma lo scorso dicembre sono stato una settimana in prova alla Sampdoria e ho parlato molto con Patrik Schick. Mi ha raccontato tutto dell’Italia e della sua esperienza da quando ha lasciato Praga per trasferirsi a Genova. 

    Sei stato in ritiro con la Fiorentina a Moena: quali sono state le tue sensazioni? Hai parlato con il mister Pioli? 
    Sono stato a Moena una settimana durante la preparazione e sono stato a contatto con i calciatori viola, che mi hanno sorpreso per la loro semplicità. Sono rimasto impressionato anche dalla professionalità dello staff. Ho parlato con Pioli più volte, è molto contento del mio arrivo. Il suo desiderio è che io giochi con continuità a Liberec per essere pronto il prossimo anno. Sono stato solo una settimana a Moena, ma ho constatato che è un tecnico con grande esperienza e non vedo l’ora di lavorare con lui.   

    Quali pensi siano le maggiori differenze tra il calcio ceco e quello italiano? 
    In Repubblica Ceca il calcio è più fisico mentre in Italia le squadre sono molto più organizzate. Si lavora molto di più sull’aspetto tattico. Credo che quello italiano sia il campionato migliore per far migliorare i giocatori giovani sotto ogni punto di vista.  

    Stai studiando l’italiano?
    Si, ho già seguito quattro lezioni e devo dire che per un ceco è sicuramente più semplice studiare l’inglese o il tedesco. 

    Come ti stai preparando per l’esperienza italiana? Stai facendo qualche allenamento individuale? E in cosa devi migliorare?
    Svolgo ogni settimana allenamenti individuali con uno dei tecnici dello Slovan e attualmente sto lavorando sulle conclusioni. Dovrei essere più concreto sotto porta e migliorare i movimenti alle spalle dei difensori avversari. 

    Fino ad ora, chi è stato l’allenatore più importante per la tua carriera?
    Sicuramente Jindrich Trpisovsky, il mio attuale allenatore allo Slovan Liberec. Ho avuto molti tecnici preparati nella mia esperienza nelle giovanili, ma lui ha puntato su di me e mi ha dato la possibilità di giocare in prima squadra ed esordire tra i professionisti. Lavora davvero molto bene con i giocatori giovani.

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