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    Contratto, incomprensioni e mercato: i motivi dell'esonero di Mancini VIDEO

    Contratto, incomprensioni e mercato: i motivi dell'esonero di Mancini VIDEO

    Un amore mai definitivamente sbocciato, un rapporto fatto di alti (pochi) e bassi (molti), che si avvia alla conclusione nella maniera peggiore, a poche settimane dall'inizio della nuova stagione: Roberto Mancini e l'Inter si dicono addio, dopo un'estate trascorsa all'insegna della tensione e della freddezza tra l'allenatore e la società nerazzurra. Troppi i motivi di discussione tra le parti, dal rinnovo di contratto al ruolo del Mancio nel club, passando per il mercato.

    TUTTI I NODI - Partiamo dal contratto: il gruppo Suning si era convinto a proporre a Mancini un rinnovo fino al 2019 alle cifre percepite attualmente. Il problema era la presenza di troppe postille legate al raggiungimento della qualificazione in Champions League e di obiettivi che il tecnico non avrebbe accettato. Mancini avrebbe chiesto anche una forte penale in caso di esonero anticipato, ma soprattutto non avrebbe accettato di non essere la figura centrale in chiave mercato.  Passando poi per le scelte dei giocatori: il tecnico jesino aveva chiesto Marco Reus per l'attacco, Yaya Touré per il centrocampo e Thomas Vermaelen per la difesa, ricevendo in tutti i casi un secco "no". La pesante sconfitta di Oslo contro il Tottenham ha fatto il resto: l'ennesimo ribaltone in casa Inter, in un'estate paradossale.


     

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