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Caso Donnarumma, minacce incrociate tra Raiola e il Milan: i possibili scenari
Una causa non è stata ancora istruita, ma non è da escludere che possa nascere nei prossimi giorni. Questo perchè la tensione tra le due parti è arrivata alle stelle: da una parte Raiola e il desiderio di portare Gigio a Parigi, dall'altro il Milan che si fa forte di un contratto firmato solo la scorsa estate e che non ha nessuna intenzione di perdere il suo gioiello a prezzo di saldo. Ma il rischio c'è ed è concreto. Il mistero della clausola rescissoria da 70 milioni, fatta trapelare al momento dell'autografo sull'accordo fino al 2021, sembra giunto ormai a una definizione. In realtà ve ne erano due, con la seconda legata al mancata raggiungimento della qualificazione in Champions League e che sarebbe ammontata alla cifra più considerevole di 40 milioni di euro. Peccato che questa intesa poi non sia stata depositata in Lega, con i giochi che si sono clamorosamente riaperti.
La strategia del super agente è semplice e chiara: già da un paio di mesi sta portando avanti la trattativa con Nasser Ghanim Al-Khelaïfi, presidente del Paris Saint-Germain. Chiedendo l'annullamento del contratto potrebbe portarlo via a parametro zero la prossima estate, incassando una commissione super, ma attenzione al prossimo mercato di gennaio. Il Milan, se la situazione dovesse andare avanti sotto questo copione, si vedrebbe 'costretto' a valutare una cessione anticipata di qualche mese. Perché il sacrificio di un big era già stato messo in preventivo, per far fronte a quelle che saranno le sanzioni della Uefa in materia di Fair-play finanziario. Tanto che ieri L'ad del Milan, Fassone aveva parlato del rischio di cessione di un big a giugno: "Non dipenderebbe dagli accordi con la Uefa, ma se non dovessimo raggiungere i ricavi sperati, in arrivo eventualmente anche dalla Champions, dovremmo rivedere la nostra strategia. Se andassimo in Europa League sarebbe un abbassamento di 30 milioni di euro per fare mercato e quindi potremmo anche decidere di fare cassa". Ma a quale prezzo? Tutto da decifrare, ora che gli accordi presi sono stati messi di nuovo tutti in discussione.
Date le continue minacce degli ultimi giorni esibite tramite mail, pensare a una riconciliazione rapida e di buon senso è auspicabile ma non così scontata. Ormai sembra sempre più chiara la volontà di Donnarumma e dei suoi agenti di non proseguire con il progetto della nuova proprietà cinese.