Carrarese, cronaca di una fine annunciata: Buffon è corresponsabile
La compagine societaria che passerà alla storia per avere prodotto il primo fallimento del calcio a Carrara è composta da due parti: l’imprenditore romano Raffaele Tartaglia, detentore del 70% della società, e la famiglia Buffon che controlla il restante 30%. Le notizie che giungono dalla stampa locale parlano di un contrasto irrisolvibile fra le due parti come causa del fallimento del club. Di sicuro, non si tratta di una buona notizia per il portiere juventino, di cui in queste ore i media parlano per tutt’altro motivo: il record d’imbattibilità in campionato ormai alla portata, tre soli minuti di gioco per migliorare il primato di 929 minuti stabilito da Sebastiano Rossi con la maglia del Milan nel 1993-94.
La notizia del fallimento della Carrarese è stata ufficializzata poche ore prima che Buffon scendesse in campo contro il Sassuolo. Il portiere della Juventus e della nazionale sceglie d’impegnarsi per il salvataggio del club della sua città già nell’estate del 2010, quando partecipa a una cordata di cui fanno parte anche Maurizio Lucarelli, padre dei calciatori Alessandro e Cristiano, e Maurizio Mian, ex presidente del Pisa famoso per la storia del cane Gunther. Due anni dopo, estate 2012, Buffon fa un passo avanti diventando assieme ai familiari il proprietario unico del club. Un impegno che col passare del tempo si rivela gravoso, tanto che la scorsa estate Buffon decide di cedere il 70% a Tartaglia passando al ruolo di socio di minoranza. Ma l’equilibrio fra le due parti dura poco, e già a novembre Tartaglia dichiara di non avere trovato le condizioni che gli erano state promesse al momento di assumere la posizione di azionista di maggioranza. Come stiano davvero le cose possono saperlo soltanto Tartaglia e Buffon. La sola cosa certa è che a pagarne le conseguenze è stato il club, il cui futuro è adesso molto incerto. In queste settimane un personaggio da lungo tempo nel mondo del calcio, rappresentante di una cordata che sta provando a comprare in Toscana un club di Lega Pro, mi ha confidato che fra le società per le quali sono stati effettuati dei sondaggi c’è stata anche la Carrarese. E mi ha testimoniato dell’impossibilità di venire a capo del dissidio fra le due compagini che fino a giovedì sera ne componevano la proprietà. Può morire anche così una società di calcio.
@pippoevai