Biraghi, confessione shock: 'Augurata la morte alla mia famiglia per il fantacalcio, questi non sono tifosi'
Il fantacalcio è un gioco che appassiona milioni di tifosi, gioie e dolori legate al rendimento dei propri beniamini. A volte però, la passione sconfina e da divertente svago diventa pretesto per attaccare oltre il limite della decenza chi sbaglia. E' quanto accaduto a Cristiano Biraghi dopo i due errori contro il Chievo, costati al terzino della Fiorentina addirittura auguri di morte. Lo racconta lo stesso Biraghi a Il Brivido Sportivo: "Sono appena arrivato a Firenze e non mi sognerei neppure di fare distinzione all’interno della tifoseria fra buoni e cattivi. Sono disposto ad accettare pure gli insulti a patto che riguardino la mia prestazione. Ciò che non posso accettare è che venga tirata in ballo la mia famiglia. Dopo Verona qualcuno ha scritto sul mio profilo Instagram, augurando la morte ai miei familiari. Ecco, per me questi non sono tifosi, né della Fiorentina né di altre squadre. Quello che mi ha fatto sbottare e ciò che mi ha scritto una persona alla mia famiglia, augurando che morisse nel ritorno a Firenze solo perché mi accusava di averlo fatto perdere al fantacalcio... Non sono un fenomeno, non ho la qualità infinita di Federico Chiesa, ma voglio dire a coloro che amano la Fiorentina che io darò sempre tutto per questa maglia. Non risparmierò neppure una goccia di sudore né tirerò mai indietro la gamba. Per me Firenze e la Fiorentina sono il massimo".