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  • Marotta: 'Zhang ha chiesto il rinnovo di Inzaghi. No a rivoluzioni e nessuno incedibile, ma vogliono tutti rimanere'

    Marotta: 'Zhang ha chiesto il rinnovo di Inzaghi. No a rivoluzioni e nessuno incedibile, ma vogliono tutti rimanere'

    • Pasquale Guarro, inviato
    Beppe Marotta, l'amministratore delegato dell'Inter, è stato intervistato a margine dell'evento organizzato da Il Foglio a San Siro dai giornalisti presenti fra cui Calciomercato.com. Tanti i temi trattati, dalla vittoria dello scudetto passando per le scelte sul futuro del club. Marotta ha fatto il punto anche sul mercato fra i rinnovi di Inzaghi, Lautaro e Barella e anche sui possibili acquisti.

    INTER, MAROTTA: 'ZHANG? A BREVE NOVITA' SUL FUTURO DELLA SOCIETA''

    PRIMA IMMAGINE – “I 95 minuti dell'altra sera, combattuti fino all'ultimo calcio d'angolo. Poi è finita una tensione importante. Siamo diventati campioni d'Italia, abbiamo vinto la seconda stella ed è stato qualcosa di straordinario”.

    MERITI? – “Quando si vince ci sono le attestazioni di stima da parte di tanti. È gratificante per tutti. Ma dobbiamo riconoscere il ruolo importante anche dell'allenatore e della squadra. Poi loro hanno avuto alle spalle una società forte e da sempre non si vince senza una società forte alle spalle. Ne è venuto fuori un modello vincente”.

    NIENTE RIVOLUZIONI - “Noi vogliamo continuare questo processo evolutivo e non rivoluzionario. Simone Inzaghi non si discute e su indicazione di Zhang prolungheremo il suo contratto. Non faremo rivoluzioni nella squadra e cercheremo di guardare l'obiettivo della sostenibilità cercando però di centrare altri obiettivi vincenti”.

    CICLO - “Il ciclo non è appena iniziato, ma c'è ancora margine di miglioramento e margine per avere aspettative e far si che questa squadra torni a mantenere il ruolo da protagonista che le viene riconosciuto”.

    CONTRATTI BARELLA E LAUTARO – "Annuncio entro due settimane? Più che di rinnovo parlo di prolungamento. Non c'è ansia perché non c'è scadenza. Da parte nostra c'è la volontà di analizzare il parco giocatori e di conseguenza valutare questi prolungamenti. Vogliamo creare uno zoccolo duro”.

    SITUAZIONE RINNOVI

    ACQUISTI - “Acquisti onerosi da escludere? Non ci precludiamo niente. Mantenere questo organico significherebbe mantenere un gruppo vincente. Due acquisti sono già stati fatti. Con Ausilio lavoreremo per puntellare quello che è un organico forte”.

    INCEDIBILI - “Se arrivano offerte ci sono incedibili? Credo che nel mondo del calcio non si può parlare di incedibilità. Le società non sono più padroni dei giocatori e il destino è nelle loro mani. Tutti i giocatori che sono tesserati con noi hanno espresso la volontà di restare. Siamo l'Inter, meglio di qua dove si può andare?”.

    QUANDO HANNO CAPITO DI AVER VINTO LO SCUDETTO - “Ad inizio stagione quando ho conosciuto i 12 acquisti, li ho conosciuti dal punto di vista umano, abbiamo capito che il gruppo si era trasformato in squadra e c'erano i presupposti con un allenatore leader come Inzaghi per andare lontano. Dopo poche partite ce ne siamo resi conto".

    INZAGHI - "Spesso nel mondo dello sport si cataloga come fallimentare quando si arriva secondi o terzi. Magari è frutto di qualche errore, ma bisogna pensare alla sostanza, cercare di capire come migliorare. Inzaghi ha sempre corrisposto a questi profili, non c'era esigenza da parte della società di cambiarlo. Non abbiamo vinto perché gli altri sono stati più bravi di noi, non solo perché abbiamo sbagliato. Ripeto, non si può sempre vincere, bisogna prendere in considerazione 4-5 anni, abbiamo fatto più punti in questo arco di tempo di tutti in Serie A e questo depone a favore dello staff".

    LA SCONFITTA DI ISTANBUL - "Ci ha reso più forti? Assolutamente sì, abbiamo imparato che nello sport bisogna essere ambizioni indipendentemente dall'avversario. Essere ambizioni non è sinonimo di essere arroganti, abbiamo fatto una grande partita, forse meritavamo qualcosa in più però quell'esperienza ci è servita per creare una autodeterminazione che ogni traguardo può essere raggiunto".

    METODO INTER - "Più che metodo dico modello. Non ho mai visto vincere una squadra se alle spalle non c'è una società forte. Primo compito della società e dei dirigenti è creare la squadra, poi mettersi a disposizione di questo gruppo. Se la società non è forte, anche la squadra non è forte. La squadra vincente ha dietro un lavoro della società molto importante. Nella società metto anche che giocare a 70mila tifosi significa che il giocatore cammina sull'erba ma è sollevato di 20 cm, ogni cosa che fa è accompagnata".

    SCONFITTA DELL’ALGORITMO - “In ogni mia esperienza c'è il 50% di componente sportiva e il 50% di aspetti umani e psicologia. Il campione mette insieme le qualità con aspetti valoriali, del grande senso di appartenenza, della voglia di vincere. Se c'è questa combinazione si può centrare l'obiettivo, ma serve un passaggio di consegne dallo zoccolo duro che trasmettono i concetti valoriali ai nuovi".

    CHI HA SORPRESO DI PIU’ - “Thuram sicuramente ci ha sorpreso di più ma tutti si sono rivelati all'altezza della situazione".

    MERITO DI MAROTTA? - “Il mondo del calcio è ritenuto spesso gestibile da parte di proprietari che pensano di avere competenze specifiche per gestire un mondo difficile come quello del calcio per le diverse componenti. Se non c'è il concetto forte di competenza, è difficile vincere. Competenza significa anche delegare chi è destinato i ruoli apicali. Una società sportiva deve avere dirigenti che esprimono questo concetto della competenza".

    ZHANG - "Da persona intelligente ha capito che, se non può agire direttamente su tutto, ha affidato a noi il concetto di delega, lo strumento che ci aiuta a lavorare. Poi lui è sempre al corrente, noi siamo responsabili. Se qualcosa non va bene, la colpa è nostra e non certo della proprietà".

    FUTURO SOCIETA’ - "Questo è un aspetto che riguarda la proprietà e non l'Inter direttamente, sono sicuro che la proprietà, a breve, emetterà un comunicato o darà notizie ufficiali. Posso tranquillizzare tutti che Zhang ha confermato la volontà di proseguire con noi, noi siamo contenti di continuare con lui, ha capito cosa vuol dire fare il presidente, lasciandoci lavorare, sono certo che si arriverà a una conclusione positiva”.

    10 SCUDETTI - “Quali ho nel cuore? Ne ho due. Il primo che ho vinto. Quando vinci il primo è sempre qualcosa di particolare, non posso dimenticarlo con Conte alla Juve. E poi dico il primo vinto all'Inter. Ma quello vinto lunedì è speciale, coincide con la seconda stella e non è una cosa da tutti. In Italia ce l'hanno due club, è questo l'orgoglio maggiore".

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