Zaniolo, rilanciarsi con l'Italia per prendersi l'Atalanta: chi può perdere il posto
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RILANCIO AL ROVESCIO - La squalifica di Pellegrini è stato un invito a nozze per anticipare quanto sarebbe successo nella prossima pausa. Dopo quasi sette mesi, Zaniolo può tornare a guidare l'attacco azzurro, non solo nerazzurro. Spalletti sa che grazie al lavoro di mister Gasperini l'attaccante può tornare ai massimi livelli, ne ha avuto riprova con Scamacca prima e Retegui poi. Questa volta però potrebbe funzionare al contrario: non è l'Atalanta a spingerlo a un ritorno in Nazionale ma l'Italia è la molla per rilanciarlo subito in Serie A, contro il Venezia, e in Champions, contro il Celtic. Per la prima volta da titolare.
NUOVE SFIDE- A fermarlo finora sono stati solo stop fisici tra frattura del quinto metatarso del piede sinistro, tendinite e problema agli adduttori. Non certo la voglia, la determinazione e la motivazione che gli hanno fatto gi prendere un palo e un paio di gol sfiorati e gli avevano fatto dire appena arrivato a Bergamo: "Voglio essere al 100% contro il Real Madrid". La sfida agli spagnoli è solo rimandata, dal 14 agosto al 10 dicembre. Nei due tour de force che attendono l'Atalanta da qui a metà novembre e poi fino a fine anno, sarà indispensabile il contributo dell'ex Roma, che si dovrà guadagnare la maglia dal 1'. La concorrenza nel tridente nerazzurro è tanta: ci sono De Ketelaere, Lookman, Retegui e ora anche Samardzic e Brescianini. Ma Zaniolo è il numero 10 che l'Atalanta non ha. E che l'Italia, almeno per l'Israele, si è ritrovata a non avere più.