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    Violamania:| Svegliateci a settembre

    Violamania:| Svegliateci a settembre

    Ad oltre una settimana di distanza dalla lettera-comunicato di Andrea Della Valle, rivolta a tifosi e istituzioni fiorentine, è ancora inspiegabile il vero intento di una missiva che, a parte alcune risposte di solidarietà 'di facciata' di politici cittadini, e comunicati stampa di vicinanza al club gigliato da parte di Violaclub e raggruppamenti più o meno omogenei di supporters (più impauriti dal non trovare un'alternativa valida agli imprenditori marchigiani che convinti dall'attuale politica del club), ha raccolto come unico vero effetto il dividere ancora di più la piazza di Firenze. Le parole del patron viola sono sembrate l'ennesimo tentativo -magari indiretto e in 'buona fede' - di distogliere l'attenzione su quelli che sono attualmente i veri problemi della Fiorentina, ovvero una società lontanissima dalla sua gente che, con i pochissimi abbonamenti e il record negativo di presenze ai ritiri di Cortina d'Ampezzo e di San Piero a Sieve, ha dato - in questo caso sì - una risposta al pensiero di Andrea Della Valle, e non certo di 'vicinanza' a quest’ultimo. Diciamo che la società, in quest'estate contrassegnata più dai veleni - interni ed esterni - che dai fatti, tutto ha realizzato, meno che mettere il proprio tecnico (quello difeso ad oltranza, anche contro la volontà 'bulgara' della piazza) nelle condizioni di lavorare al meglio delle proprie possibilità.

    Mihajlovic aveva chiesto avversari di valore e una rosa da allestire con elementi più adatti al proprio modo di giocare fin dalla scorsa primavera, quando con l'attuale d.s. e il presidente insignito nell'ultimo c.d.a. aveva buttato giù il programma pre-stagionale. Newcastle e Torino a parte, con cui ha ottenuto gli ennesimi pareggi della sua carriera sulla panchina viola, si è dovuto accontentare di sfide contro formazioni di montagna, o squadre che al massimo partecipano a tornei della Lega Pro, senza un'idea precisa di gioco, la qual cosa rimane il marchio di fabbrica, in negativo, di Mihajlovic. Sul mercato è andata ancora peggio, visto che la Fiorentina si è mossa, a meno di due settimane dalla sua chiusura, poco e con operazioni senza senso. O meglio, un senso vero ce l'hanno: ridurre i costi, per diventare un club che non ha più ambizioni di alto livello. Indubbiamente i parametri in cui muoversi hanno impedito a Pantaleo Corvino di perfezionare molte operazioni, ma sarebbe ipocrita nascondere il fatto che alcuni club, anche con meno soldi, hanno saputo fare di meglio di lui.

    L'uomo di Vernole, sempre più 'attaccato' al proprio interno dai suoi stessi dirigenti (che ormai puntano solo ad un'inesorabile delegittimazione), e isolato sul mercato anche da procuratori e colleghi che un tempo erano ritenuti 'amici', mai come quest'anno, se paragonato ad esempio a Giovanni Sartori del Chievo Verona (società in perenne autofinanziamento), sembra uscire perdente. Il d.s. clivense ha saputo portarsi a casa acquisti low cost come Hetemaj e Paloschi, che garantiscono maggiori sicurezze di Romulo, esaltato dai media per una prestazione che nessuno ha visto, in Inghilterra, da ala destra, quando in realtà è stato acquistato per fare il terzino; o Nastasic, giovane di belle speranze, che però l'arte di temporeggiare in area ancora non sa cosa sia. Detto che anche della specialità di casa Corvino sul mercato - le plusvalenze - non si è vista traccia, anzi va ancora rimediato il 'buco' creato dall’affaire D'Agostino, i difetti strutturali della rosa gigliata, a tutt'oggi, sono quelli dello scorso fine campionato. Esterni difensivi che paiono inaffidabili, un parco attaccanti inadeguato, tanti esuberi da piazzare (da Felipe a Gulan, passando per Babacar e Marchionni, senza dimenticare la 'bomba a mano' Cerci), il caso Montolivo irrisolto, e la sensazione che alcuni pezzi da novanta, quei pochi rimasti, siano in partenza a breve: Gila e Vargas.

    Ma soprattutto non c'è mai un sorriso da parte dei protagonisti del mondo Fiorentina, un segno di speranza concretamente positivo, che lasci immaginare un futuro migliore di quello attuale, in quest'estate che per il vero innamorato viola, invece che nella stagione dei sogni, si è trasformata in quella del prolungato incubo. Mentre da sempre, sotto l'ombrellone, si 'accarezzava' il campione con cui farsi stregare nei mesi successivi - quest'anno potrebbe essere Jovetic, un 'vecchio' acquisto, fra l’altro che rischia di trasformarsi presto un nuovo caso Montolivo visto che il suo contratto scade nel 2013 -, questi caldi mesi sono stati tutta una polemica. Sarebbe stato significativo che Andrea Della Valle avesse scritto e lavorato per risolvere queste cose, che sono le reali problematiche di cui parlare in casa viola. Quest'anno al tifoso della Fiorentina viene quasi voglia di rimanere addormentato fino a fine agosto, per non svegliarsi ogni mattina con quei pensieri fissi che oscillano fra il 'vediamo chi viene venduto oggi' oppure 'quale polemica nascerà'. Speriamo che a suonare la sveglia, per riscaldare anche il tifo viola, siano - fin da domenica prossima, nell'esordio in coppa Italia - i Sinisa Boys. Altrimenti in casa Fiorentina, inutile dirlo, a fine agosto, sarà già notte fonda. 

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