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Violamania: Pioli finalmente cambia e arriva la vittoria. Simeone, hai sbagliato
Una partita dalle due facce. L'Empoli schiaccia i viola fino al gol di Krunic, poi finalmente esce la Fiorentina. Una gara strana, indirizzata da una reazione di grinta e talento. I cambiamenti di Pioli - tanto invocati nelle scorse settimane - sono stati finalmente effettuati e hanno portato i frutti: il modulo, il centrocampo, l'attacco, nonostante le assenze di Milenkovic e Veretout, oltre a quella di Edimilson. Le scelte, alla distanza, hanno pagato.
L'inizio è stato horror. L'Empoli aveva in mano la gara, imponendo il ritmo e trovando la rete con Krunic. Ancora una disattenzione, stavolta a opera dei più propensi in certe situazioni: Hugo e Lafont. E se il rendimento del brasiliano sta diventando preoccupante, tra svarioni e ritardi, il francese ha pareggiato il conteggio personale con un intervento miracoloso su Caputo nella seconda frazione. "Può diventare tra i migliori portieri d'Europa", ha dichiarato Pioli nel post-partita: al momento, le indecisioni sono ancora troppe al cospetto di indubbie qualità.
La rete subita ha svoltato l'inerzia della gara. A suonare la carica, come suo solito, Federico Chiesa: l'unico in grado di fare la differenza, sempre e comunque. Il secondo sigillo consecutivo di Mirallas su assist di un redivivo Simeone - fatale la scelta di Pioli di avvicinargli i compagni di reparto nel cambio di modulo - ha rotto la fase di stallo mentale e tolto ogni dubbio: il gioco sterile dei primi quaranta minuti stava finalmente portando i propri frutti. Ecco quindi il destro del belga che non lascia scampo a Provedel: un'azione generata dall'avvicinamento di un elemento a Simeone, in grado di servire l'assist per il taglio del compagno.
Il secondo tempo è viziato dall'infortunio di Bennacer. L'Empoli regredisce e la Fiorentina prende fiducia. "Non sono ragazzi irresponsabili, la vittoria mancava da tempo e questo iniziava a creare difficoltà", ha spiegato Pioli in merito alla forza con cui i viola hanno saputo riprendere e chiudere la partita. Quello che una squadra vera deve fare. Simeone ha finalizzato un cross di Biraghi, Dabo ha fatto vedere di meritare ampiamente più spazio rispetto a quanto concessogli fino a ora, e soprattutto di meritarlo maggiormente rispetto a coloro che gli sono davanti, come Edimilson o Norgaard.
Il gesto da analizzare, in questo trionfo assente dal 30 settembre, è però l'esultanza dell'argentino. Deplorevole, perché nonostante il secondo gol consecutivo l'astinenza di due mesi e mezzo non può essere tralasciata. Per lui è stata una liberazione, ma deve crescere mentalmente per evitare situazioni come questa. Zittire il pubblico che lo aveva fischiato poco prima, innescando una diatriba tra cori e insulti, non è da giocatore vero. Sono giovani, ma devono essere maturi. Quindi Gio, la prossima volta pensaci bene: non eri nella posizione di poter far così, le statistiche parlano chiaro e serve solamente umiltà per ripartire. Ha chiesto scusa, giustificandosi. Che ripaghi la fiducia a suon di gol.
L'inizio è stato horror. L'Empoli aveva in mano la gara, imponendo il ritmo e trovando la rete con Krunic. Ancora una disattenzione, stavolta a opera dei più propensi in certe situazioni: Hugo e Lafont. E se il rendimento del brasiliano sta diventando preoccupante, tra svarioni e ritardi, il francese ha pareggiato il conteggio personale con un intervento miracoloso su Caputo nella seconda frazione. "Può diventare tra i migliori portieri d'Europa", ha dichiarato Pioli nel post-partita: al momento, le indecisioni sono ancora troppe al cospetto di indubbie qualità.
La rete subita ha svoltato l'inerzia della gara. A suonare la carica, come suo solito, Federico Chiesa: l'unico in grado di fare la differenza, sempre e comunque. Il secondo sigillo consecutivo di Mirallas su assist di un redivivo Simeone - fatale la scelta di Pioli di avvicinargli i compagni di reparto nel cambio di modulo - ha rotto la fase di stallo mentale e tolto ogni dubbio: il gioco sterile dei primi quaranta minuti stava finalmente portando i propri frutti. Ecco quindi il destro del belga che non lascia scampo a Provedel: un'azione generata dall'avvicinamento di un elemento a Simeone, in grado di servire l'assist per il taglio del compagno.
Il secondo tempo è viziato dall'infortunio di Bennacer. L'Empoli regredisce e la Fiorentina prende fiducia. "Non sono ragazzi irresponsabili, la vittoria mancava da tempo e questo iniziava a creare difficoltà", ha spiegato Pioli in merito alla forza con cui i viola hanno saputo riprendere e chiudere la partita. Quello che una squadra vera deve fare. Simeone ha finalizzato un cross di Biraghi, Dabo ha fatto vedere di meritare ampiamente più spazio rispetto a quanto concessogli fino a ora, e soprattutto di meritarlo maggiormente rispetto a coloro che gli sono davanti, come Edimilson o Norgaard.
Il gesto da analizzare, in questo trionfo assente dal 30 settembre, è però l'esultanza dell'argentino. Deplorevole, perché nonostante il secondo gol consecutivo l'astinenza di due mesi e mezzo non può essere tralasciata. Per lui è stata una liberazione, ma deve crescere mentalmente per evitare situazioni come questa. Zittire il pubblico che lo aveva fischiato poco prima, innescando una diatriba tra cori e insulti, non è da giocatore vero. Sono giovani, ma devono essere maturi. Quindi Gio, la prossima volta pensaci bene: non eri nella posizione di poter far così, le statistiche parlano chiaro e serve solamente umiltà per ripartire. Ha chiesto scusa, giustificandosi. Che ripaghi la fiducia a suon di gol.