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Verratti e il pericolo giallo permanente, tra vittimismo e pregiudizio: è ora di farsi un esame di coscienza
L'ultima esternazione del centrocampista in forza al Paris Saint Germain e alla nazionale azzurra è giunta lo scorso sabato a margine della gara persa 3-1 a Nantes dal PSG. Ai microfoni di Canal+, Verratti si è lamentato dell'arbitraggio di Mikael Lesage, ma le sue considerazioni sono andate oltre la singola gara: “Ma come è possibile prendere dieci cartellini gialli e non poter parlare con gli arbitri? Bisogna che gli arbitri si prendano le loro responsabilità”.
È la seconda volta in poche settimane che Verratti si espone sul tema del difficile rapporto con gli arbitri e del pregiudizio che sente alimentare da parte loro. Ne aveva parlato nel corso di una lunga intervista pubblicata dall'Equipe il 7 febbraio, dove parlava del suo stile di gioco battagliero e di come gli arbitri lo sanzionino in modo a suo dire eccessivo.
E certo il ragazzo sarà anche schietto nell'esprimere idee e stati d'animo, ma forse in certi casi è meglio non essere così espliciti. Anche perché si finisce per creare un condizionamento oggettivo sulla classe arbitrale, che a quel punto può avere un approccio severo per eccesso o per difetto verso il comportamento di Verratti in campo. Si sforzi di parlare di meno. Coi giornalisti ma soprattutto in campo.
@Pippoevai