Calciomercato.com

  • Getty Images
    Se non fanno giocare vostro figlio, cambiategli squadra: lo dice anche l'Onu!

    Se non fanno giocare vostro figlio, cambiategli squadra: lo dice anche l'Onu!

    • Jean-Christophe Cataliotti
      Jean-Christophe Cataliotti
    Gent.mo Procuratore, 

    ho avuto modo di visionare la rubrica "lettera a un procuratore" sul web e spero possa darmi un consiglio in merito ad uno spiacevole inconveniente.

    Ho iscritto mio figlio di anni 5 ad una scuola calcio locale nella categoria "piccoli amici" pagando ovviamente la relativa retta e il materiale tecnico.

    Ci siamo fatti convincere dalla presentazione fatta in Settembre in cui i principi cardine dovevano essere il divertimento e lo spirito di squadra. 

    Di fatto ultimamente mio figlio viene categoricamente escluso dai tornei senza essere nemmeno convocato anzi in una occasione abbiamo scoperto che il torneo è stato organizzato di nascosto e siamo venuti a conoscenza successivamente da alcune foto pubblicate da un altro genitore. 

    Abbiamo chiesto spiegazioni e ci è stato riferito che si tratta di turnover ma di fatto mio figlio fa sempre parte degli esclusi e in quelle poche occasioni in cui è stato convocato ha giocato decisamente meno rispetto ai compagni. Le chiedo pertanto un consiglio su come possa muovermi considerando che il mio unico scopo è quello di vederlo felice e giocare con gli altri, ma di fatto non essendo mai presente il rischio è che venga poco coinvolto anche dai compagni.

    La ringrazio anticipatamente e le porgo 

    Cordiali saluti 
    Paolo 





    Gent.mo Paolo e cari genitori (colgo l'occasione per fare un appello a tutti grazie alla bella lettera di questo papà!), il calcio per i vostri figli deve essere per prima cosa una fonte di divertimento, un’occasione per fare sport all’aria aperta, per socializzare con altri bimbi e per crescere in un ambiente sano, ma non necessariamente competitivo. 

    Come affermato nei comunicati ufficiali del Settore per l’Attività Giovanile e Scolastica, l’attività calcistica giovanile viene regolata tenendo presente in maniera prioritaria quanto riportato dalla “Carta dei diritti dei bambini” (New York – Convenzione sui Diritti del Fanciullo del 20/11/1989) e dalla “Carta dei diritti dei ragazzi allo Sport” (Ginevra 1992 - Commissione Tempo Libero O.N.U.), in modo che ad ogni bambino e bambina siano assicurati:


    IL DIRITTO DI DIVERTIRSI E GIOCARE;
    IL DIRITTO DI FARE SPORT;
    IL DIRITTO DI BENEFICIARE DI UN AMBIENTE SANO;
    IL DIRITTO DI ESSERE CIRCONDATO ED ALLENATO DA PERSONE COMPETENTI;
    IL DIRITTO Dl SEGUIRE ALLENAMENTI ADEGUATI AI SUOI RITMI;
    IL DIRITTO DI MISURARSI CON GIOVANI CHE ABBIANO LE SUE STESSE POSSIBILITÀ DI SUCCESSO;
    IL DIRITTO DI PARTECIPARE A COMPETIZIONI ADEGUATE ALLA SUA ETÀ;
    IL DIRITTO DI PRATICARE SPORT IN ASSOLUTA SICUREZZA;
    IL DIRITTO DI AVERE I GIUSTI TEMPI DI RIPOSO;
    IL DIRITTO DI NON ESSERE UN CAMPIONE.


    Fatta la suddetta premessa, mi pare evidente che la società in cui milita suo figlio non abbia neanche lontanamente rispettato i principi sopra elencati, con l'aggravante che il ragazzino ha solo 5 anni e, pertanto, il calcio per lui dovrebbe essere inteso solo ed esclusivamente come un 
    momento di svago, di gioco e di divertimento.

    Che consiglio darle?

    Di cambiare aria immediatamente con qualunque scusa o, ancor meglio, dicendo la verità!
      Per scrivere all'Avvocato Cataliotti utilizza lo spazio dedicato ai commenti, oppure vai su www.footballworkshop.it

    Altre Notizie