Ruiu: 'E se Inzaghi non fosse da scudetto? Ha regalato il derby al Milan e tolto certezze all'Inter. Il sogno è possibile'
Anche perché l’Inter è attesa da un tour de force di partite difficili, compresa la doppia sfida di Champions con il Liverpool. E, alle spalle delle milanesi, Napoli e Juventus hanno ricominciato a fare sul serio. Perdere l’imbattibilitá dopo 14 partite costituisce sicuramente un duro colpo dal punto di vista psicologico. Ma soprattutto potrebbe incidere l’ennesima rimonta subita dalla squadra di Inzaghi dove il tecnico è stato di sicuro grande protagonista in negativo.
Se Giroud è l’uomo copertina dell’impresa di Pioli realizzata in tre minuti, il voto più basso sulle pagelle dei cugini spetta di sicuro all’ex tecnico della Lazio. Nel primo tempo la sensazione diffusa era di una superiorità netta e schiacciante da parte di Calhanoglu e compagni che hanno sfiorato più e più volte il gol prima e dopo il vantaggio firmato da Perisic. Solo un super Maignan ha consentito al Milan di chiudere la prima fase del derby con un solo gol di svantaggio.
I rossoneri non erano mai riusciti a impensierire davvero Handanovic tranne che con un tiro da fuori di Tonali. Non che l’equilibrio della partita sia mutato di molto a inizio ripresa. Tant’è vero che lo stesso Inzaghi è stato contagiato dalla sensazione vissuta dalla squadra in campo, cioè quella di un derby già in cassaforte. Sicuro di sé e del controllo esercitato dalla sua squadra sulla partita, il tecnico si è concesso al 70esimo le sostituzioni che si dovrebbero fare al 90esimo. Il contemporaneo ingresso dei due sudamericani svogliati, strapagati e imbolsiti ha riaperto il match e ha dato la possibilità al Milan di intravvedere gli spiragli della rimonta.
Dall’altra parte la squadra di Pioli ha avuto il grande merito e la straordinaria umiltà di non uscire mai dalla partita, di saper soffrire e di accettare di lasciare ai rivali il predominio della gara. Lo stesso tecnico rossonero, quando non aveva più nulla da perdere, ha corretto la formazione iniziale inserendo un vero trequartista al posto di Kessié, schierato come numero 10 solo sulla carta, ma in realtà impiegato in marcatura a tutto campo su Brozovic. La scelta di Pioli aveva ulteriormente messo a disagio tattico un giocatore che, già di suo, è apparso totalmente fuori partita (e questo sarà un tema da affrontare e valutare di qui a fine campionato).
L’azione del pareggio milanista ha simbolicamente fotografato l’intero match. Sanchez si è presentato molle al contrasto con Giroud perdendo un pallone pericolosissimo, Diaz ha finalmente creato scompiglio nell’area nerazzurra e lo stesso centravanti francese si è fiondato sulla prima palla utile dell’intera partita. Attaccarsi alla decisione dell’arbitro Guida che non ha fischiato il fallo di Giroud su Sanchez è fuorviante perché si è tratttato del classico spalla contro spalla e denota l’affannosa ricerca di alibi da parte di un allenatore che in cuor suo sa di esser stato la prima causa involontaria della sconfitta. Il raddoppio dello stesso Giroud è un piccolo capolavoro realizzato con la compartecipazione di Handanovic che ha definitivamente punito la balzana idea di Inzaghi di sostituire Brozovic con la controfigura di Vidal pensando di non incidere sull’equilibrio della gara.
In definitiva il modo in cui il Milan ha vinto questo derby che aveva già perso potrebbe davvero restituire ai rossoneri l’entusiasmo per sognare un incredibile corsa verso lo scudetto confidando nella coesione di squadra più che nei valori delle individualità. Dall’altra parte il modo in cui l’Inter ha perso un derby che aveva già in pugno potrebbe minare dalle fondamenta la fiducia da parte dell’ambiente nel proprio allenatore. E questo, alla lunga, potrebbe davvero sconvolgere gli equilibri di un campionato che sembrava già deciso. Dopo questo derby il Milan può continuare a sognare e per l’Inter i rossoneri possono davvero diventare un incubo.