AFP/Getty Images
PSG senza gioco e carattere, Emery rischia. Van Gaal sfida Mancini
Da un lato una società che davanti ai microfoni si affretta a consolidare la posizione dell'allenatore, dall'altro i primi scricchiolii e i primi sussurri di chi non vede più in Unai Emery la guida giusta per un Paris Saint Germain in totale crisi d'identità e che, mai come quest'anno, vede in pericolo il suo dominio in Francia. La quarta sconfitta in campionato, quella di Guingamp, ha messo nuovamente a nudo i limiti di gioco e caratteriali di un gruppo con molti giocatori che sembrano aver esaurito il loro percorso parigino e l'incapacità dell'allenatore di saper gestire le pressioni che derivano dall'essere alla guida di un club che pensa in grande.
QUANTO MANCA IBRA - E' questa l'accusa principale mossa al basco, capace solo pochi mesi fa di conquistare la sua terza Europa League consecutiva alla guida del Siviglia, tanto da diventare uno dei tecnici più ambiti in tutta Europa. Ma un conto è allenare un gruppo di gregari esaltati singolarmente da un sistema di gioco che privilegiava il collettivo, un altro è dare un'impronta ad un gruppo di campioni o ottimi giocatori strapagati senza però una vera guida carismatica al suo interno. Partito Ibrahimovic, nessuna delle stelle del PSG attuale ha la personalità necessaria per trascinare gli altri e, di fronte alle prime reali difficoltà in campo, è mancato chi facesse da scudo per le critiche, chi infondesse sicurezza.
MANCINI, CAPELLO E... VAN GAAL - Soprattutto di questo la proprietà qatariota dovrà discutere nei prossimi giorni, nelle ore immediatamente successive all'ultimo impegno di campionato prima della sosta contro il Lorient, che sarà un banco di prova probabilmente decisivo per la sorte di Emery. A salvarlo fino ad oggi è stata la protezione del presidente Al-Khelaifi (a sua volta a rischio e col nome di Nicholas Sarkozy che incombe) e il timore di dover ammettere di essersi sbagliati nella scelta del dopo Blanc. Quello che inquieta maggiormente è che una società di tale grandezza e con un potenziale economico smisurato non abbia ancora un'idea di un eventuale piano B. Il direttore sportivo Kluivert spinge per due profili esperti come Hiddink e van Gaal, reduce dal fallimento al Manchester United e poco propenso ad accettare l'incarico senza poter essere coinvolto in ogni decisione di natura tecnica. Fabio Capello continua a suscitare fascino per il passato glorioso alla guida di Milan, Real Madrid, Roma e Juve, ma non allena una formazione di club da diverso tempo, mentre Roberto Mancini, inseguito già nell'autunno 2014, potrebbe essere il profilo migliore per restituire entusiasmo ad un gruppo che rischia di perdere contatto da Nizza e Monaco in Ligue 1 e che a febbraio non può permettersi di presentarsi all'appuntamento col Barcellona in Champions League in queste condizioni. Saranno giornate calde a Parigi, mai come in questo momento il destino di Emery è appeso a un filo.
QUANTO MANCA IBRA - E' questa l'accusa principale mossa al basco, capace solo pochi mesi fa di conquistare la sua terza Europa League consecutiva alla guida del Siviglia, tanto da diventare uno dei tecnici più ambiti in tutta Europa. Ma un conto è allenare un gruppo di gregari esaltati singolarmente da un sistema di gioco che privilegiava il collettivo, un altro è dare un'impronta ad un gruppo di campioni o ottimi giocatori strapagati senza però una vera guida carismatica al suo interno. Partito Ibrahimovic, nessuna delle stelle del PSG attuale ha la personalità necessaria per trascinare gli altri e, di fronte alle prime reali difficoltà in campo, è mancato chi facesse da scudo per le critiche, chi infondesse sicurezza.
MANCINI, CAPELLO E... VAN GAAL - Soprattutto di questo la proprietà qatariota dovrà discutere nei prossimi giorni, nelle ore immediatamente successive all'ultimo impegno di campionato prima della sosta contro il Lorient, che sarà un banco di prova probabilmente decisivo per la sorte di Emery. A salvarlo fino ad oggi è stata la protezione del presidente Al-Khelaifi (a sua volta a rischio e col nome di Nicholas Sarkozy che incombe) e il timore di dover ammettere di essersi sbagliati nella scelta del dopo Blanc. Quello che inquieta maggiormente è che una società di tale grandezza e con un potenziale economico smisurato non abbia ancora un'idea di un eventuale piano B. Il direttore sportivo Kluivert spinge per due profili esperti come Hiddink e van Gaal, reduce dal fallimento al Manchester United e poco propenso ad accettare l'incarico senza poter essere coinvolto in ogni decisione di natura tecnica. Fabio Capello continua a suscitare fascino per il passato glorioso alla guida di Milan, Real Madrid, Roma e Juve, ma non allena una formazione di club da diverso tempo, mentre Roberto Mancini, inseguito già nell'autunno 2014, potrebbe essere il profilo migliore per restituire entusiasmo ad un gruppo che rischia di perdere contatto da Nizza e Monaco in Ligue 1 e che a febbraio non può permettersi di presentarsi all'appuntamento col Barcellona in Champions League in queste condizioni. Saranno giornate calde a Parigi, mai come in questo momento il destino di Emery è appeso a un filo.