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  • Occhio, Garcia: la Democrazia Napoletana ti ha riabilitato, ma alla lunga rischia di delegittimarti

    Occhio, Garcia: la Democrazia Napoletana ti ha riabilitato, ma alla lunga rischia di delegittimarti

    • Giancarlo Padovan
      Giancarlo Padovan
    Ha destato molta sorpresa - almeno in me - l’ammissione secondo la quale, l’allenatore del Napoli, Rudi Garcia, avrebbe creato nello spogliatoio una sorta di consiglio dei saggi, formato dai veterani, con il quale dialoga e, volendo, dal quale accetta consigli. Una sorta di svolta strategica che mi ha riportato alla mente i tempi eroici - ma eroici davvero - della Democracia Corinthiana, una sorta di comune calcistica che prosperò in Brasile nello Sport Corinthians Paulista tra il 1981 e il 1985, inventata da un rivoluzionario a nome Socrates, un centrocampista lungagnone, assai tecnico e altrettanto impegnato in politica, che giocò anche nella Fiorentina. Si trattò del tentativo - non riuscito - di trasformare il dispotismo con cui si gestivano le squadre di calcio, in un sistema in cui tutti i soggetti del club condividevano le decisioni. Da quelle organizzative a quelle tecniche.

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    Detto che nessuna Democrazia Napoletana può attecchire sotto il Vesuvio, dove regna il Re Sole Aurelio De Laurentiis, spero che Garcia non si faccia prendere la mano dal movimentismo calcistico. O, peggio, che la mano gliela prendano i suoi calciatori. I confronti di spogliatoio sono utili se sono eccezionali, ma se diventano una costante finiscono per lasciare spazio alla delegittimazione dell’allenatore, in base al vecchio, ma immutabile adagio, che la vittoria ha tanti padri e la sconfitta uno soltanto. Perciò, pur essendo sensibile a tutte le innovazioni, mi permetto di raccomandare a Garcia prudenza e misura. Altrimenti presto a Napoli si dirà che la squadra è tornata a funzionare grazie all’intervento dei calciatori. Affermazione falsa e per l’allenatore - chiunque esso sia - assolutamente dannosa.

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