Mal di Russia: saudade alla matriciana
Se escludiamo la felice esperienza di mister Spalletti allo Zenit, gli italiani in Russia hanno collezionato solo delusioni. I primi furono
Dario Passoni e Alessandro Dal Canto, che nel 2003 furono portati da Shalimov allo sconosciuto Uralan.
Tre anni dopo un giovane Francesco Ruopolo fa la comparsa alla Lokomotiv Mosca, cosi' come lo strapagato Ivan Pelizzoli.
Non meno negativa è l'esperienza di Alessandro Rosina, che comincia bene con lo Zenit, ma piano piano scivola in panchina preferendo il riapprodo in Italia nel modesto Cesena.
Siamo sicuri che il prossimo della lista sarà Salvatore Bocchetti, pagato uno sproposito dal Rubin. Il mancino di origine partenopea ha nostalgia dell'Italia e la prossima estate il procuratore busserà alle porte dei migliori club italiani.
Perchè gli italiani soffrono così tanto in terra russa?
Il problema climatico fa sorridere, visto che la Russian Premier League è imbottita di brasiliani e sudamericani. Non puo' esser un problema d'ingaggi, ricchissimi, ne' una questione motivazionale, visto che spesso i top club giocano le coppe. Resta un mistero, ma vale per tutti i nostri calciatori il vecchio adagio: 'I soldi non fanno la felicità, tanto meno i rubli...'