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    Laziomania: la Lazio è una grande squadra, ma Lotito non commetta l'errore di abbassare la guardia

    Laziomania: la Lazio è una grande squadra, ma Lotito non commetta l'errore di abbassare la guardia

    • Alessandro De Felice
    Il viaggio continua. La Lazio riparte con un’altra vittoria, questa volta contro il Bologna, proprio come aveva concluso il mini ciclo prima della sosta per le nazionali. La squadra guidata da Marco Baroni risponde al gruppo formato da Inter, Atalanta e Fiorentina, dietro la capolista Napoli, e resta aggrappata al treno di testa. Tre gol e tre punti all’Olimpico contro un Bologna che prova a restistere alla forza d’urto di una squadra come quella biancoceleste ma deve cedere dopo settanta minuti. La Lazio sa interpetare bene i momenti della partita e trovare la rete al momento giusto, aprendo un varco nella difesa avversaria. Una qualità che sarà fondamentale da qui in avanti, in momento meno brillanti e di fronte a squadre che si chiuderanno, lasciando il pallino del gioco in mano ai biancocelesti senza concedere spazi e varchi e chiudendosi.

    BARONI - In un collettivo formato da tanti calciatori importanti, che continuano a crescere a vista d’occhio e migliorare di partita in partita il livello delle prestazioni - non a caso tanti di loro stanno guadagnando stabilmente un posto nelle rispettive nazionali -, la scena se la prende Marco Baroni. “La persona giusta al posto giusto e al momento giusto”. Così il presidente Lotito ha esaltato il tecnico nel post gara. L’ex Verona dimostra ancora una volta di sapersi prendere i rischi e non avere paura, portando a casa un’altra vittoria importante. Dopo il rosso a Pobega, per scardinare la difesa del Bologna, l’allenatore della Lazio inserisce le due punte e viene premiato dall’inserimento inaspettato di Gigot, protagonista inatteso.

    TUTTI - La forza del collettivo. Tra gli aspetti che più stanno stupendo in positivo di questa Lazio è quello legato ad un gruppo solidissimo, in cui tutti riescono a ritagliarsi il proprio spazio e risultare decisivi. Dopo l’infortunio di Romagnoli, una brutta notizia per Baroni, è il suo sostituto, il ‘cattivissimo' Gigot a sbloccare il risultato. Arcigno, caparbio e deciso. Dopo i pochi minuti accumulati tra contro Como, Monza e Genoa, il difensore ex Marsiglia si presenta all’Olimpico con una rete pesante, che sblocca una gara complicata e la mette in discesa. Nel finale segna anche Dele-Bashiru, che consente alla Lazio di ottenere un record: è la squadra che ha realizzato più gol con giocatori subentrati a gara in corso in questa stagione nei maggiori cinque campionati europei con nove reti. Un segnale inequivocabile della forza di questo gruppo. 

    I NUMERI - Undicesima vittoria nelle ultime dodici partite, Europa League compresa, quinta di fila in Serie A. La Lazio di Marco Baroni continua a vincere e segnare record, uno dietro l’altro, guadagnandosi paragoni ‘pesanti’. Con il successo contro il Bologna arriva la vittoria numero 9 nelle prime 13 giornate: eguagliato il proprio record nel massimo campionato, stabilito nella stagione 2017/18 sotto la guida di Simone Inzaghi. Un dato che certifica la straordinaria continuità della squadra in questa prima parte di stagione, dove solo il Napoli ha fatto meglio in termini di punti. Inoltre la Lazio ha ottenuto sette successi di fila contando tutte le competizioni per la prima volta dal periodo tra settembre e novembre 2017 (furono 9 con Inzaghi in panchina). E se da una parte il gruppo sta dando risposte assolutamente positive, dall’altra i numeri di alcuni singolo rispecchiano il momento d’oro della squadra. Nel successo sul Bologna c’è anche la firma di Mattia Zaccagni, che trova il gol in tre match di fila in Serie A solo per la seconda volta in carriera, la prima da gennaio 2024. Non un semplice caso.

    DA GRANDE SQUADRE - La Lazio ha dato una dimostrazione di maturità e di forza, con una partita da grande squadra. La vittoria contro il Bologna è figlia del gioco e della filosofia di Baroni: un calcio propositivo, che mira a mantenere il possesso palla, cercando con pazienza di aprire varchi nella difesa avversaria. Il messaggio dell’allenatore è chiaro: il gol arriva, prima o poi, se si gioca il calcio giusto. Ed è così che anche questa volta i biancocelesti hanno trovato la via della rete con interpreti diversi, non solo con i protagonisti più attesi. La Lazio ha imparato a soffrire quando necessario e a colpire con cinismo, dimostrando una mentalità da grande. Non è un caso che i biancocelesti siano la seconda forza del campionato per differenza reti e tra le migliori anche per solidità difensiva, un aspetto su cui Baroni ha lavorato molto dopo un inizio a rilento. La Lazio è consapevole di avere tutte le carte in regola per essere protagonista in questa stagione, ma Baroni e i suoi uomini sanno che il campionato è lungo e che mantenere alta la concentrazione sarà fondamentale. La fame, quella sì, dovrà essere sempre la stessa.

    LOTITO - Profilo basso, ma sottolineando i meriti di una rivoluzione che in estate sembrava azzardata. Dopo il triplice fischio di Lazio-Bologna, a prendere la parola è il presidente Lotito. Il numero uno esalta - e ci mancherebbe - mister Baroni e non risparmia frecciatine nemmeno troppo velato. “Le persone che c'erano prima si erano un po' adagiate” e “Forse sono stato io ad aver ritardato alcuni avvicendamenti perché ero molto attaccato a persone che potessero rappresentare la Lazio”, messaggi molto probabilmente rivolti all’ex direttore sportivo Igli Tare. È evidente che il cambiamento radicale attuato in estate sia stato fondamentale e il campo stiamo premiando le scelte della società sia nell’individuazione dell’allenatore che sul mercato. L’errore più grande, però, che possono compiere squadra e società e di abbassare la guardia e allentare la presa. La stagione è lunghissima e siamo solo a fine novembre. Baroni ‘ha fame’, come ha sottolineato Lotito, e lui rappresenta in questo momento la garanzia per i tifosi della Lazio.

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    Felixino
    Felixino

    Una stagione di sorprese e quell'accenno di autocritica di Lotito ne è l'ennesima. Giusto sciori...

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