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    Juvemania:| Abituati troppo bene

    Juvemania:| Abituati troppo bene

    La Juventus non sta marciando a tempi di record, e i numeri sono impietosi: quattro punti nelle ultime quattro gare, otto gol subiti e soltanto tre realizzati. Due sconfitte, una vittoria e un pareggio. Il 2011 non è cominciato proprio nel migliore dei modi. Ma non bisogna disperare o, quantomeno, i tifosi devono stringere i denti ed avere fiducia. In attesa di tempi migliori. L'infermeria della Juventus pian piano si sta svuotando (Martinez è sembrato in forma e Iaquinta al 99% tornerà a disposizione per domenica contro l'Udinese). Per Toni bisognerà pazientare ancora un po', mentre per Quagliarella la stagione è finita. Soldi da mettere sul mercato non ce ne sono. Il cda non ha autorizzato l'extra-budget e il conseguente aumento di capitale, e Del Neri si deve accontentare della rosa che ha a disposizione. Forse oggi arriverà un Barzagli in più. Ma ha ragione il tecnico di Aquileia: 'Al completo la Juve è da vertice. Se la può giocare con chiunque'. Le statistiche gli danno ragione e i risultati pure. Certo non i bianconeri non potranno lottare per lo scudetto, ma conquistare l'obiettivo minimo (la qualificazione alla prossima Champions League) è possibile.

    Quando alleni la Juve sei condannato a vincere e, soprattutto, a fare bene. Se pareggi, perdi in malo modo o giochi male, la critica, che fino a un mese fa ti osannava a fronte dei 18 risultati utili consecutivi, ti si scaglia subito addosso. Sarebbe facile dare addosso alla truppa zebrata. Troppo facile in questo momento di empasse. Ora è il momento di tirarsi su le maniche, fare gruppo, schierarsi dalla parte della squadra (soprattutto i tifosi, sempre più titubanti) ed uscire dal momento non proprio esaltante. Certo il doppio ko contro Parma e Napoli non ha fatto fare i salti di gioia a chi ha a cuore i colori juventini. Ma non è tutto da buttare via, anzi. La zona Champions è lontana soltanto due lunghezze. Il terzo posto è +3, il Napoli soltanto a +5. Nulla è perso. Inutile disperarsi. E' un momento così e bisogna sapersi accontentare. La maggior parte dei tifosi juventini in estate, a mercato concluso, erano scontenti. 'Si stava meglio quando si stava peggio' il commento più 'taggato' su Internet tra blog, forum, club e Facebook. Nessuno ad inizio stagione si sarebbe aspettato una Juve così in alto, soprattutto dopo la disastrosa stagione scorsa, la peggiore degli ultimi vent'anni. Non dimentichiamoci che a luglio la Signora è stata rifondata dalla testa ai piedi. Dal presidente alla dirigenza, dalla guida tecnica al 60% della rosa (12 nuovi arrivi).

    E mi rivolgo soprattutto ai tifosi juventini che sento borbottare nei bar, negli stadi o nelle trasmissioni in cui vado: fino al 2006, anno della farsa di Calciopoli e dell'assurda retrocessione in serie B, la Juventus era vincente ed antipatica. In corso Galileo Ferraris sono piovute coppe e trofei. Ora è tutto diverso. Il fantasma di Farsopoli aleggia ancora e lo tsunami ha lasciato segni profondi che non possono essere ricostruiti di colpo. La Juve vincente? E' un lontano ricordo. Noi tifosi juventini eravamo abituati fin troppo bene. E ora soffriamo nel vedere gli altri vincere. Siamo stufi e ne sono cosciente. Ma ci vuole pazienza. Facile sparare sulla croce rossa e su una squadra in difficoltà. Ma mai come quest'anno  bisogna dare fiducia al progetto 'rifondazione Agnelli'. Quest'anno si è aperto un ciclo di ricostruzione e ci vorrà un po'. Smettiamola di lamentarci sempre, di piangerci addosso. Mi sembra di vedere i tifosi granata, che frignano per ogni minima cosa. Così non si va da nessuna parte. Fossimo ultimi in classifica capirei, ma siccome la squadra di Del Neri è sesta in classifica (e prima di Natale era pure al terzo posto) non riesco a capire il motivo di questa depressione che si respira nell'aria. Eravamo abituati tropo bene. Ora è tempo di soffrire.

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