Juve, test anti infortuni a Vinovo: esami con gli esperti Mapei!
Un pit stop per valutare le condizioni fisiche della squadra e provvedere con allenamenti personalizzati a migliorare lo stato di forma dei giocatori. L’obiettivo è ovviamente quello di neutralizzare gli infortuni, soprattutto quelli muscolari, nota dolente nelle ultime stagioni in casa bianconera: così, complice lo slittamento della prima giornata di campionato, niente rifinitura ieri a Vinovo ma i protagonisti della giornata sono stati i test.
SESSIONE - A distanza di un mese e mezzo dallo screening scientifico di Bardonecchia, nei primi giorni di ritiro, la squadra è stata sottoposta a un’altra sessione di esami svolta in collaborazione con il centro ricerche Mapei. E altre saranno ripetute durante la stagione per verificare le condizioni e l’adattamento all’allenamento. Tra computer, sensori, pedane e prelievi di sangue, il responsabile di Juventus Lab Roberto Sassi ha cercato di immagazzinare più dati possibili per ogni singolo bianconero per poi confrontarli con quelli di luglio. E per avere una scheda con il maggiore numero di informazioni che possano essere utile durante la stagione.
SCREENING - Se su undici infortuni durante la preparazione estiva, sette sono di natura muscolare l’incidenza è piuttosto alta rispetto ai ko di natura traumatica. Così uno dei test svolti a Vinovo con l’ausilio di una pedana elettronica computerizzata sulla quale i giocatori a turni si sono esibiti in una serie di salti è servito proprio per capire la variazione della potenza muscolare e avere le caratteristiche morfologiche funzionali dei muscoli degli arti inferiori in modo da poter stimare anche la percentuale di fibre e capire se un giocatore è più fragile rispetto a un altro così da differenziare la preparazione. Per rilevare la concentrazione di acido lattico nei muscoli sottoposti a sforzo i giocatori sono stati impegnati in sei minuti di corsa a 13,5 chilometri orari. Infine i bianconeri hanno sostenuto 10 ripetizioni sui 25 metri per ottenere dati preziosi sulle loro capacità di recupero. A guidare le prove, insieme al professor Sassi e al preparatore atletico Paolo Bertelli, anche due responsabili del centro Mapei, i dottori Rampinini e Pecci, che hanno garantito il supporto scientifico allo staff tecnico.