Nuova Juve: tanti nomi, ma il progetto?
C'è chi dice che la Juve avrà a disposizione 100 milioni di euro per la prossima campagna acquisti. C'è chi li fa diventare 120, 150 e così via fino a 200 milioni. Numeri, è vero, ma l'unica cosa sicura è che dalle parti di Torino - sponda bianconera - si apprestano ad assistere alla terza rivoluzione consecutiva negli ultimi tre anni. Non c'è due senza tre, direbbe qualcuno, ma se il detto valesse per tutto la prossima annata bianconera, nel nuovo stadio per giunta, non prometterebbe chissà quali soddisfazioni. Detto questo, non sono i soldi il vero problema della Juve. L'hanno dimostrato gli ultimi acquisti: Matri, Krasic, Martinez. A volte soldi spesi, altre volte - forse troppe - spesi un po' così. Si parla già di grandi nomi, ma non di programmazione, elemento necessario per costruire una squadra che duri nel tempo ma che soprattutto torni a vincere.
Per prima cosa bisogna avere bene in testa l'allenatore. Mazzarri giocherebbe con il "suo" 3-5-2, Conte con il 4-2-4 (o 4-4-2 con ali molto offensive) e Villas Boas col 4-3-3. Bingo! Per il momento tutto porta a dire che il prossimo allenatore sarà Mazzarri, se e quando si libererà dal Napoli, ma i giocatori accostati ai bianconeri a tutto si adatterebbero fuorché a giocare negli schemi sopracitati, in ogni caso. Pirlo forse troverebbe spazio come regista nei cinque di centrocampo ma faticherebbe nel caso arrivassero Conte o il portoghese. Aguero bisognerebbe collocarlo, così come Benzema e Pastore, sogno bianconero ma senza una piazza precisa. I nomi si fanno, i tifosi li vogliono, ma per la rinascita bianconera quel che serve è un programma. Nient'altro.