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Ibrahimovic tuona contro gli arbitri: "Rispetto per il Milan. Casi di Empoli inaccettabili, scriveremo all'Aia"
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Accanto a Joao Felix, in conferenza stampa a Casa Milan, è intervenuto Zlatan Ibrahimovic, che ha introdotto il nuovo acquisto rossonero ma non solo: ha tuonato dopo gli episodi arbitrali in Empoli-Milan. Tutte le dichiarazioni del dirigente svedese.
BENVENUTO A JOAO FELIX - "Benvenuto a Joao Felix, ultimo di questi cinque acquisti che abbiamo fatto in questo mercato. Joao Felix è un grande talento, esperienza in Spagna, Inghilterra, Nazionale... E' ancora giovane e può crescere. Quello che abbiamo cercato in lui è un giocatore tra centrocampo e attacco, che potesse sbloccare le partite chiuse e fare la differenza. Poi è un giocatore di magia, non è una cosa che impari: o ce l'hai o non ce l'hai. Conceiçao lo conosce bene, può fare gol e assist. Non serve spiegare le sue qualità. Noi siamo soddisfatti, ora dobbiamo metterlo nelle condizioni di fare il meglio possibile".
TUTTI E QUATTRO IN CAMPO? - "Quando abbiamo fatto questo mercato è stato cercare di dare all'allenatore due squadre, perché con così tante partite che abbiamo deve avere più alternative. Nell'ultima partita ha iniziato con tre attaccanti, poi ha cambiato. Le opzioni ci sono, poi dipende dall'allenatore. Basta che difendano e possono giocare tutti insieme. Serve equilibrio, difendere e attaccare. Io sono un ex attaccante, ovvio che mi piaceva attaccare ma bisogna avere equilibrio. L'importante è che abbiamo dato all'allenatore due squadre, ha tante alternative poi decide lui. Nessuno ha il posto garantito in campo al Milan, qui i calciatori sono diventati leggenda perché sapevano che non avevano il posto garantito e hanno fatto il massimo. Poi speriamo che Joao Felix diventi una leggenda del Milan".
QUANTO HA INSISTITO CONCEICAO PER AVERE JOAO FELIX - "Quando ci si è presentato il nome di Joao Felix abbiamo parlato tra di noi come per tutti gli altri, poi quando abbiamo deciso in cinque minuti abbiamo chiuso. Poi sì, l'allenatore ha insistito per averlo, lo conosce bene ed è amico di suo figlio. Abbiamo parlato tra di noi come facciamo sempre, poi quando abbiamo deciso tutto è andato veloce".
LE POLEMICHE ARBITRALI DOPO EMPOLI-MILAN - "Chiedo sempre ai giocatori di essere educati con l'arbitro. A metà tempo ho chiesto rispetto all'arbitro per i giocatori del Milan. Sono stupito che i miei giocatori non abbiano reagito più forte dopo la situazione di Walker, una situazione fuori controllo: se va male questo giocatore rischia di non giocare per un anno. Non voglio essere troppo drammatico, ma l'arbitro mi ha detto che forse era ammonito. A me non interessa ammonito o espulso, mi interessa il controllo del gioco ed era veramente pericoloso. Era fuori dal calcio che piace a tutti. La situazione di Tomori poi è la conseguenza del VAR, di lasciare andare avanti perché non fermi il gioco. Tomori prende il secondo giallo e viene espulso però c'era un fuorigioco prima. Per noi non è accettabile e manderemo una lettera all'AIA. Perché non è accettabile. Due situazioni per noi molto gravi e anche le conseguenze della partita. Giocare con un giocatore in meno quando dovevano giocarci loro in uno in meno... Poi capisco Walker che viene dalla Premier League e non fa cinema, ma non deve fare questo cinema per avere una reazione dell'arbitro. L'arbitro deve seguire il suo istinto ma deve fare la cosa giusta. Ci vuole rispetto per il Milan, non voglio essere critico verso l'arbitro ma non è la prima volta che succede e chiedo solo questo. Rispetto per il Milan e per i giocatori".
DA GIOCATORE A DIRIGENTE: COSA E' CAMBIATO? - "Ogni giorno è una nuova esperienza. Vorrei essere in campo ad aiutare la squadra come ho fatto per 25 anni, questa cosa mi fa rabbia, ma cerco di aiutarla da fuori. Siamo fiduciosi, siamo un team che lavora per trovare le giuste soluzioni. Non è un one man show. Ogni giorno è un'esperienza. Oggi ho imparato che gli arbitri sono sotto l'AIA. Senza sorriso che la lettera arriva...".
ALTI E BASSI MILAN - "Secondo me dipende come affronti le partite, come le prepari. Se giochi contro un club più grande è ovvio che sei molto più attento, però devi avere lo stesso modo di affrontare le partite contro le squadre più piccole e più grande. Poi entri in campo e possono succedere le cose. Si capisce subito qual è il mood della squadra. L'allenatore prova tutto per cambiare il mood, prova a mandare messaggi dalla panchina ed è più facile in spogliatoio, faccia a faccia. L'importante è avere i momenti bassi più alti possibile, chi li ha è il più forte in campionato. Se li hai più bassi perdi punti. Abbiamo avuto conseguenze contro di noi, dobbiamo avere più stabilità. Cerchiamo di migliorare ancora di più. Ci sono più alternative, ci sono più modi di giocare, il modo di giocare dell'allenatore è molto intenso. Per questo abbiamo portato due squadre, così le gambe sono sempre al 100% per fare questo gioco che chiede. Ho detto anche io dalla mia esperienza che da febbraio inizia tutto. Fino a febbraio devi prendere più punti possibile, ma la vera squadra esce a febbraio. Dobbiamo recuperare punti, ma siamo più positivi. Non eravamo contenti, abbiamo reagito e la squadra che c'è oggi è quella che deve portare il Milan avanti".
CHI RICORDA JOAO FELIX - "E' difficile paragonare ad altri giocatori e non è neanche giusto: momenti diversi, squadre diverse... Il gol che ha fatto San Siro? Una volta è Natale, non due. Contro la Roma ha fatto gol il cucchiaio, mentre con l'Empoli ha sbagliato. Gli ho già detto che doveva fare gol e chiudere la partita. La magia arriva una volta, Se vuole fare più gol deve essere più cattivo davanti alla porta. Se devo scegliere uno dico Kakà, molto fluido e dinamico. Forse gli piace fare più giochini di Kakà che però era più concreto, ma lui è ancora giovane. Non è giusto paragonarlo ad altri. E' vero che è in prestito, ma se fa bene tutto è possibile".
Commenti
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Quando ti regalavano i scudetti da giocatore in italia, la si che non si parla di arbitri, no?