Gigi e Alex:| Riecco le bandiere Juve
Buffon e Del Piero si sono ripresi la Juve. La squadra "giovane ed economica" annunciata dal presidente Andrea Agnelli era un sogno di mezza estate. L'inverno ha riportato in auge le due bandiere, veterane e costose. La Juve si gode il suo usato garantito. "Sarà dura togliere il posto a Storari", Delneri dixit. Falso: al numero uno è bastato deviare in corner un tiro di Pesce, nel provino contro il Catania in Coppa Italia, per riprendersi le chiavi della porta bianconera. "Se non paravo quel tiro avrei potuto smettere": niente di più facile per SuperGigi, con tutto il rispetto per Storari che ora medita di cambiare aria (è in concorrenza con Marchetti per sostituire Eduardo al Genoa). Ma Buffon rischia di dover cominciare un'altra partita con la Juventus. Quella a tavolino, per un ridefinizione (eufemismo per drastica riduzione) del suo ingaggio superiore ai 6 milioni a stagione.
DEL PIERO, FUTURO IN BILICO - "Del Piero va gestito", così parlò sempre Delneri. Il capitano, obbligato dall'emergenza a giocare 180 minuti in tre giorni, è il più in forma della Juventus ed è il più presente, con 29 gettoni stagionali. Proprio lui, il più vecchio, dall'alto delle sue 36 primavere suonate. Assist, gol e linguaccia srotolata in faccia a chi dubita sulle sue condizioni fisiche e medita sull'eventualità di prolungare di un altro anno il contratto in scadenza del numero dieci. "Sicuro di restare alla Juve?
No, sennò avrei già un accordo firmato", ha sorriso (sardonico?) ieri il capitano. Il clima è ancora sereno, cordiale. Ma se Alex e il fratello procuratore Stefano in settimana non avranno un sostanzioso contatto con i vertici bianconeri, l'aria potrebbe cambiare. La vicenda dovrebbe avere comunque un happy end: la bandiera Del Piero sembra destinata a sventolare anche nel nuovo stadio della Juve, il terzo teatro cittadino calcato dal capitano di lungo corso. Ma non si può ancora escludere un finale diverso, un divorzio stile Raul-Real o un addio fra il patetico e l'ipocrita, all'insegna del c'eravamo-tanto-amati (però ci lasciamo), come è successo nel 2009 con Nedved.