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    Genoamania:| Fischi e fiaschi

    Genoamania:| Fischi e fiaschi

    Vedere il Genoa perdere in casa fino a poco tempo fa era qualcosa di davvero raro. Ora Marassi non fa più paura, e dal Chievo all'Udinese, prima e ultima in ordine di calendario a vincere nel 'tempio', chiunque può permettersi il lusso di sbancare il 'Ferraris'. Questa volta neanche la Gradinata Nord ha retto l'onta, e ha fischiato a fine gara dopo l'ennesima prova di dedizione ai propri colori, mentre in campo Sanchez e Di Natale colpivano la difesa rossoblù. Sono piovuti fischi e cori che sono spine nel fianco, perché era da tempo che la tifoseria non si faceva sentire in maniera così pesante.

    Quel 'meritiamo di più' salito alto nel cielo genovese, seguito dall'applauso ai friulani nel momento in cui hanno lasciato il campo, fa riflettere più di quello che si è visto in campo. Il Genoa sembrava aver trovato per lo meno la quadratura del cerchio abbandonando l'offensivismo gasperiniano e puntando tutto sulla solidità del calcio di Ballardini. La difesa che aveva chiuso la stagione scorsa con più di 60 reti al passivo è arrivata persino ad essere la meno battuta del campionato. Certo, già prima dell'Udinese mancavano gioco e soprattutto giocatori capaci di far impazzire la folla, ma almeno qualche cosa da cui ripartire si poteva trovare.

    Ora la crisi è profonda, e si capisce che il mercato estivo è stato inaspettatamente un fiasco. Eduardo da affidabile portiere della Nazionale portoghese si è trasformato in un giocatore tutto da decifrare, che a volte riesce a non farsi notare ma spesso commette errori ridicoli. Miguel Veloso è ancora oggi un oggetto misterioso. Con Gasperini aveva mostrato buoni piedi ma una condizione fisica imbarazzante, e se Ballardini continua a preferirgli la vecchia guardia Rossi-Milanetto significa che poco è cambiato. Ultimo in ordine di tempo a deludere è stato Rafinha: impiegato troppo spesso fuori ruolo, ha perso brillantezza nel corso della stagione e ieri è incappato nella peggiore partita del suo campionato.

    Il sogno rossoblù di ripetere la stagione di Milito e Thiago Motta è finito ancora prima di iniziare: adesso è il momento di trovare nuove certezze, non necessariamente nel mercato di riparazione. Kaladze ha dimostrato di non essere per niente un giocatore finito, annullando il capocannoniere Di Natale. La vecchia guardia continua a funzionare alla grande: Jankovic sta recuperando e potrebbe diventare decisivo. Al presidente Preziosi si chiede ancora una volta uno sforzo: tenere Criscito e Sculli, uomini da Genoa, e riuscire a portare a Genova un attaccante pronto a buttarla dentro quando serve. Senza scommesse, altrimenti guardarsi dietro in classifica sarà quasi un dovere.

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