Foschi a CM: 'Cavani campione unico, lo voleva il Real di Capello' VIDEO
Edinson Cavani è l'uomo del giorno. Con la tripletta realizzata alla Juventus, l'attaccante del Napoli non si è portato a casa solo il pallone della partita, ma anche i sogni dei tifosi partenopei, che grazie a lui stanno rivivendo i fasti di un tempo e ora iniziano a pensare in grande. A portare l'uruguagio in Italia, nel 2007, è stato Rino Foschi, ai tempi direttore sportivo del Palermo, che oggi, ai microfoni di Calciomercato.com, ricorda di come riuscì a vincere la concorrenza del Real Madrid e descrive le caratteristiche di Cavani, dal punto di vista tecnico e umano.
Come ha scoperto Cavani?
"Ai tempi del Palermo lo notai del corso del Mondiale Under 20 in Paraguay, torneo nel quale si mise in mostra anche Pato. Insieme al capo dei miei osservatori, Beppe Corti, che mi relazionò sul giocatore, iniziammo a seguirlo con attenzione, guardandolo dal vivo e in dvd".
Poi il passo decisivo, l'acquisto nel mercato di gennaio del 2007. Nella corsa a Cavani, lei la spuntò su club molto importanti...
"Sì, sono riuscito a prenderlo con abilità, perché lo volevano il Real Madrid e altre squadre in Italia. Al Real Madrid era stato anche per una settimana, ad allenarsi, sotto l'osservazione degli uomini mercato delle merengues".
I momenti dell'acquisto sono memorabili, da aneddoto...
"Sono riuscito a prenderlo con un discorso un po' particolare. L'ho fatto partire dall'Uruguay, si è fermato in Argentina, poi a Roma e infine a Milano, dove ho dovuto portarlo con me in un albergo, un po' nascosto, perché c'era la pressione di un paio di club italiani che lo volevano. Chi erano? Sicuramente c'era la Fiorentina del mio amico Pantaleo Corvino. Dopo due giorni che era con me, Cavani firmò al mattino presto. Comunque la squadra più interessata era il Real Madrid di Capello e Baldini. Mi ricordo che poi Baldini mi chiamò e mi fece i complimenti, dicendomi che anche a loro il ragazzo interessava molto. Ma con un po' di fatica e pagando anche qualcosa in più, perché lo pagai 3,9 milioni, riuscimmo a prenderlo".Come mai Cavani preferì il Palermo al Real Madrid?
"Noi forse eravamo più decisi e credevamo più in lui. L'abbiamo cercato con maggiore insistenza ed eravamo più convinti degli altri. Al Real Madrid piaceva, ma forse non fino al punto da volerlo portare là a tutti i costi, cosa che invece volevamo noi. Oltretutto trovai anche nel suo procuratore, Paolo Triuzzi, una persona molto seria, che mantenne alla lettera la parola, in base a una stretta di mano telefonica".
Dal punto di vista tecnico, che giocatore è Cavani?
"E' una punta, quello che è adesso. Lui sa fare tutti i ruoli d'attacco, prima e seconda punta, con una certa abilità, e sa anche difendere, raddoppiare e aiutare il centrocampo. Lui comunque vuol fare la prima punta, anche se fa molto movimento, si sacrifica per il collettivo e parte negli spazi. E' un giocatore completo nel reparto offensivo, con grandi gambe e spirito di sacrificio".
Oltre alle caratteristiche tecniche Cavani ha anche altro, e parliamo di caratteristiche caratteriali e morali non comuni.
"E' un ragazzo eccezionale, un lavoratore instancabile, uno che conduce una vita privata da professionista esemplare. Ed è un giocatore che ha fame e sono convinto che avrà ancora dei miglioramenti. E' un giocatore a 360°, è già un campione, ma per come si gestisce, per la vita che fa, per come si allena, è destinato a diventare ancora più grande".Premesso che il Napoli è un grande club, Cavani ora rischia di diventare un rimpianto per tanti altri grandi club. Massimo Moratti ha ammesso che anche per l'Inter, che lo scorso anno era stata vicinissima al giocatore, Cavani è un rimpianto.
"Dell'Inter non lo so, ognuno a casa sua fa le cose come meglio crede. Non lo so, per me non è certo una sorpresa. Quando ci fu il passaggio al Napoli ebbi occasione di parlare con Bigon, che aveva bisogno di avere certezze. L'ho detto a loro e lo dico anche adesso: per me Cavani è stato il colpo di mercato più importante dell'estate del 2010. Ripeto, per me non è una sorpresa, per me Edi è un campione, destinato a migliorare ancora".
Ci sono altri potenziali Cavani in circolazione in Sudamerica?
"Non vorrei fare il professore... Diciamo che in Sudamerica ci sono molti giovani giocatori interessanti, poi bisogna essere fortunati e trovare qualcuno che abbini alle qualità tecniche anche caratteristiche caratteriali come quelle di Cavani. Qualcuno di questi è già arrivato in Italia. Uno è Abel Hernandez, del Palermo, che non ho preso io. Ora è infortunato, ma sono convinto che sia un altro giocatore con delle caratteristiche simili a quelle di Cavani. Quando esploderà diventerà un giocatore molto importante".