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    Empolimania: sorpresa Ismajli, Bajrami deve dare di più

    Empolimania: sorpresa Ismajli, Bajrami deve dare di più

    • Carlo Alberto Pazienza
    Grazie alla vittoria sofferta, ma decisamente liberatoria, di Bologna, l’Empoli ha potuto chiudere con un bel sorriso stampato sulla bocca il primo “mini campionato” di questa indecifrabile e imprevedibile stagione. I tre punti conquistati al Dall’Ara non solo sono valsi il primo successo stagionale, ma hanno permesso alla squadra di Zanetti di smuovere la classifica e di uscire dalla zona rossa: una fresca boccata di ossigeno quantomeno a livello psicologico. Facendo un primo bilancio, si può partire dalla discreta solidità difensiva che la squadra, rispetto alla passata stagione, è riuscita già a dimostrare in campo. L’aspetto più critico della gestione Andreazzoli e che, con tutta probabilità, era costata il posto al tecnico nonostante la salvezza in carrozza. L’Empoli di quest’anno è una squadra più attenta, più quadrata, che rischia poco e difficilmente si fa infilare in contropiede. E se dobbiamo scegliere un uomo simbolo di questo cambio di rotta, costui è senza dubbio Ardian Ismajli. Il centrale albanese è sicuramente una delle rivelazioni di questo inizio di campionato, praticamente sempre il miglior in campo (ad eccezione della giornata storia di Salerno) in tutte le gare giocate fin qui. La partenza di Viti a poche ore dall’inizio del campionato aveva lasciato un vuoto e qualche preoccupazione, ma l’ex difensore dello Spezia si sta dimostrando un sostituto più che affidabile. Tant’è che il neo acquisto Walukiewicz, dato da molti come possibile titolare, ancora non ha disputato un minuto.

    Se la fase difensiva sta convincendo, c’è ancora da lavorare sulla prolificità offensiva, dove la squadra, seppur in crescita rispetto alle prime uscite, è molto lontana da quella brillante, cinica e concreta della passata stagione. Per spezzare una lancia in favore di Zanetti c’è da dire che il reparto offensivo è stato totalmente stravolto, con ben 5 nuovi innesti (Lammers, Straiano, Destro, Pjaca e anche Baldanzi) che devono trovare feeling e intesa. L’unico veterano della fase offensiva è Nedim Bajrami, che però sta vivendo un inizio di stagioni con pochi alti e molti bassi. A Bologna è tornato titolare dopo 4 panchine consecutive, ma è stato autore di una prova incolore come in altre occasioni. Non è sicuramente lui il colpevole principe di una fase offensiva poco efficace (basti pensare che il capocannoniere della squadra è Filippo bandinelli), ma sicuramente da un giocatore del suo talento, chiacchierato in estate e finito sui taccuini di molte squadre, è lecito attendersi di più. Se andiamo a vedere le precedenti stagioni, sia con Dionisi in Serie B che con Andreazzoli la passata stagione, il numero 10 azzurro aveva sempre faticato a ingranare, per poi riuscire a trovare ritmo e condizione nella parte centrale della stagione. Sicuramente rappresenta una risorsa importante per l’attacco di Zanetti, ma quest’anno la concorrenza non manca, perchè Pjaca e soprattutto Baldanzi scalpitano e in caso di prestazioni non all'altezza il trequartista albanese potrebbe davvero faticare a ritrovare la maglia da titolare e lo status di leader tecnico della squadra.

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