Empolimania: i complimenti non fanno classifica
L'Empoli torna a sorridere dopo la sconfitta casalinga di sette giorni fa con l'Udinese ma non può dirsi del tutto soddisfatto di quanto ottenuto dalla trasferta di Roma. Paradossale a dirsi, eppure la squadra di Sarri ancora una volta non può gioire a pieno per un pareggio di grande prestigio, l'ennesimo conquistato al cospetto di una big. Le note di amarezza derivano ancora una volta dalla sensazione che, sul piano del gioco e della personalità dimostrata, gli azzurri potevano uscire dalla trasferta capitolina con un risultato ancora più positivo.
L'Empoli ha mostrato grande coraggio, un impianto di gioco collaudato e privo di sbavature e ha concesso pochissimo ai giallorossi, eppure è inevitabile l'impressione di aver gettato al vento una gara che si era incanalata nel migliore dei modi per Maccarone e compagni. Quando al 38' del primo tempo l'arbitro Russo di Nola aveva cacciato dal campo il romanista Manolas per fallo da ultimo uomo su Saponara, decretando il penalty poi freddamente realizzato da Big Mac, l'Empoli si trovava all'Olimpico in vantaggio di un gol e in superiorità numerica. Una circostanza talmente ghiotta da non sembrare vera, un'illusione durata poco meno di dieci minuti per gli uomini di Sarri. E' bastato un discutibilissimo tocco (a metà tra la spalla e il braccio) di Ricky Saponara per affidare al direttore di gara l'occasione per ristabilire la parità numerica e invertire la tendenza di una partita che si stava facendo nerissima per la squadra di Rudi Garcia.
Ingenuità di Saponara o eccessiva fiscalità dell'arbitro? Maurizio Sarri, che pochi giorni prima, nello stesso scenario dello Stadio Olimpico, aveva assistito al rigore letteralmente inventato nei supplementari dal direttore di gara Di Bello che aveva impacchettato e regalato la qualificazione ai quarti di Coppa Italia alla Roma, non sembra aver avuto dubbi in proposito. Il tecnico azzurro, che non ha parlato nel post-partita perchè debilitato dall'influenza, si è comunque espresso attraverso il proprio atteggiamento a bordo campo che gli ha causato l'ennesima espulsione della stagione. Alla fine la squadra di Garcia è riuscita a trovare il pareggio nel secondo tempo con Maicon salvando la faccia da un clamoroso tracollo interno ma non riuscendo ad evitare i fischi dell'Olimpico.
Se da una parte può essere gratificante per il proprio lavoro, condotto con grande professionalità e attenzione a ogni minimo dettaglio, dall'altra deve essere avvilente per Sarri ricevere continuamente i complimenti degli avversari e degli addetti ai lavori e, nello stesso tempo, dover fare costantemente i conti con una classifica deficitaria. L'Empoli non vince da due mesi e mezzo. Dalla vittoria esterna con il Parma del 23 novembre scorso, sono arrivati sette pareggi e due sconfitte. Se fossero arrivati meno complimenti e più gol, i toscani avrebbero adesso una classifica decisamente diversa e non si troverebbero in una zona ad altissimo rischio. Maccarone ha ritrovato la via della rete soltanto su calcio di rigore, il nome di Ciccio Tavano è sparito da tempo dai tabellini marcatori del post-gara, Pucciarelli e Mchedlidze non sembrano in grado di assicurare un sufficiente rendimento realizzativo. E' arrivato Saponara questo si, ma basterà l'ex milanista per rendere più pingue il bottino in zona gol e dare sbocco all'enorme mole di gioco prodotta dalla manovra azzurra?
L'Empoli ha mostrato grande coraggio, un impianto di gioco collaudato e privo di sbavature e ha concesso pochissimo ai giallorossi, eppure è inevitabile l'impressione di aver gettato al vento una gara che si era incanalata nel migliore dei modi per Maccarone e compagni. Quando al 38' del primo tempo l'arbitro Russo di Nola aveva cacciato dal campo il romanista Manolas per fallo da ultimo uomo su Saponara, decretando il penalty poi freddamente realizzato da Big Mac, l'Empoli si trovava all'Olimpico in vantaggio di un gol e in superiorità numerica. Una circostanza talmente ghiotta da non sembrare vera, un'illusione durata poco meno di dieci minuti per gli uomini di Sarri. E' bastato un discutibilissimo tocco (a metà tra la spalla e il braccio) di Ricky Saponara per affidare al direttore di gara l'occasione per ristabilire la parità numerica e invertire la tendenza di una partita che si stava facendo nerissima per la squadra di Rudi Garcia.
Ingenuità di Saponara o eccessiva fiscalità dell'arbitro? Maurizio Sarri, che pochi giorni prima, nello stesso scenario dello Stadio Olimpico, aveva assistito al rigore letteralmente inventato nei supplementari dal direttore di gara Di Bello che aveva impacchettato e regalato la qualificazione ai quarti di Coppa Italia alla Roma, non sembra aver avuto dubbi in proposito. Il tecnico azzurro, che non ha parlato nel post-partita perchè debilitato dall'influenza, si è comunque espresso attraverso il proprio atteggiamento a bordo campo che gli ha causato l'ennesima espulsione della stagione. Alla fine la squadra di Garcia è riuscita a trovare il pareggio nel secondo tempo con Maicon salvando la faccia da un clamoroso tracollo interno ma non riuscendo ad evitare i fischi dell'Olimpico.
Se da una parte può essere gratificante per il proprio lavoro, condotto con grande professionalità e attenzione a ogni minimo dettaglio, dall'altra deve essere avvilente per Sarri ricevere continuamente i complimenti degli avversari e degli addetti ai lavori e, nello stesso tempo, dover fare costantemente i conti con una classifica deficitaria. L'Empoli non vince da due mesi e mezzo. Dalla vittoria esterna con il Parma del 23 novembre scorso, sono arrivati sette pareggi e due sconfitte. Se fossero arrivati meno complimenti e più gol, i toscani avrebbero adesso una classifica decisamente diversa e non si troverebbero in una zona ad altissimo rischio. Maccarone ha ritrovato la via della rete soltanto su calcio di rigore, il nome di Ciccio Tavano è sparito da tempo dai tabellini marcatori del post-gara, Pucciarelli e Mchedlidze non sembrano in grado di assicurare un sufficiente rendimento realizzativo. E' arrivato Saponara questo si, ma basterà l'ex milanista per rendere più pingue il bottino in zona gol e dare sbocco all'enorme mole di gioco prodotta dalla manovra azzurra?