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    Elkann vede il calcio come Agnelli: la Premier come 'nemico' e nessun passo indietro sulla Superlega

    Elkann vede il calcio come Agnelli: la Premier come 'nemico' e nessun passo indietro sulla Superlega

    • Gianluca Minchiotti
    Sembra di sentire Andrea Agnelli, ma a parlare è John Elkann. Il presidente di Exor, holding che detiene la maggioranza della Juventus, in una lettera agli azionisti inviata dopo la presentazione del bilancio torna sulle vicende giudiziarie bianconere, e poi allarga il discorso ai problemi strutturali del calcio europeo. Ed è proprio qui che l'analisi di Elkann è la stessa che abbiamo sentito fare tante volte dall'ex presidente della Juve, Andrea Agnelli.

    Manca solo l'esplicitazione della diretta conseguenza di questa analisi: la Superlega. Ma l'impressione è che sul tema Elkann la pensi allo stesso modo del cugino. E difatti anche la Juve attuale, che ha una dirigenza scelta direttamente da Elkann, per ora non ha fatto passi indietro rispetto al progetto Superlega, per il quale è attesa a giorni la sentenza da parte della Corte di Giustizia dell'Unione Europea. 

    Ecco le parole di Elkann sul calcio internazionale nella lettera agli azionisti di Exor: "Il calcio europeo continentale non riesce a tenere il passo con il crescente potere finanziario della Premier League, i cui ricavi si prevede supereranno di tre volte quelli della Serie A entro la fine della stagione in corso".

    "Gli effetti di questo predominio - spiega - si vedono nel mercato dei trasferimenti, che a sua volta è in grado di giocare un ruolo chiave nel successo dei club: nella finestra estiva del 2022, la spesa lorda dei trasferimenti in Premier League è stata pari alla spesa totale di Serie A, La Liga, Bundesliga e Ligue 1 messe insieme, e questa situazione è continuata nella finestra invernale, con il Chelsea che da solo ha speso più della somma complessiva di tutti i club di questi quattro campionati. Il calcio è ancora in fase di transizione verso un'industria compiutamente professionistica: manca ancora di chiarezza nel suo complesso, e ciò sta creando tensioni finanziarie e regolamentari". 

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