Cordata San Marino:| Lazio, reato prescritto
Reato prescritto e sentenza di «non doversi procedere» nei confronti di cinque persone accusate di aggiotaggio per aver influenzato nel 2003 l'andamento del titolo in borsa della Società Sportiva Lazio Spa attraverso la diffusione di notizie false relative all'interessamento di una fantomatica 'cordata' di San Marino all'acquisto del club biancoceleste.
Lo ha stabilito oggi la prima sezione penale del tribunale di Roma chiudendo così una vicenda iniziata circa sei anni fa. Il proscioglimento ha riguardato, in particolare, l'avvocato Maurizio Riccardi, i collaboratori Fernando Anselmi, Anna Maria Buono, Renato Coletta e il giornalista Stefano Greco. Oltre alla Consob anche la SS Lazio era parte civile. Secondo l'accusa, i primi quattro, a partire dall'agosto del 2003, avrebbero diffuso «notizie false circa un presunto interesse all'ingresso nel capitale della Ss Lazio spa di un gruppo di non megliom identificati imprenditori di San Marino (il cui 'fiduciariò veniva indicato essere Riccardi), che si sarebbe concretizzato nell'acquisto di una quota rilevante del capitale sociale (almeno il 29,9%, comunque tale da garantire il controllo della società). Riccardi e Greco, invece, avrebbero proseguito nell'attività di diffusione di notizie false, a partire quantomeno dal febbraio 2004, passando dai non citati imprenditori a uno »importante d'Oltralpe«, fatto »non conforme al vero«, riconducibile allo svizzero Ernesto Bertarelli, »Abbiamo dovuto accettare la prescrizione - ha spiegato l'avvocato Giuseppe Cincioni, difensore di Coletta - perchè la durata del processo, non certo per responsabilità del tribunale, non ci ha consentito di dimostrare l'estraneità degli imputati ai fatti contestati«.