Chievomania:| Sartori come Amleto
Il dubbio è duro a morire. Essere o non essere. Cambiare filosofia è possibile al Chievo? Giovanni Sartori è abituato a pescare talenti, spendendo poco, scommettendo molto. Rischiando anche. Ma i risultati, spesso e volentieri, sono stati altamente gratificanti. Ora il direttore gialloblù si trova a gestire in questa calda estate un piccolo tesoretto. Merito dei suoi colpi audaci. Uno su tutti: prendere il semisconosciuto Costant e trasformarlo dodici mesi dopo in grande colpo di mercato. Detto questo, il direttore sta cercando di mettere a segno il colpaccio. Serve una punta, un giocatore che sappia dare energia ed ossigeno all'eterno Pellissier. Ma come si muoverà Sartori, come si si muoverà il Chievo?
Con undici milioni in tasca magari vien voglia di pensare in grande. Ma a Verona non vogliono cambiare in corsa. Caracciolo sarebbe un grande colpo, ma l'Airone costa. L'operazione, nonostante i tanti dobloni finiti nel forziere veronese, è di quelle ritenute economicamente pesanti. Certo, si potrebbe fare. Ma Sartori annusa l'affare altrove. Si è parlato di Paloschi, l'idea Pozzi potrebbe essere un depistaggio. La verità? Sartori ha già lanciato la rete in acqua, in mari lontani. Il direttore ha voglia di stupire. Non vuole smettere di stupire.
Il dubbio è amletico. A volte spendere un milione in più può permetterti di andare sul sicuro, abbassando il livello di rischio. Ma il Chievo ha abituato a ben altro. E pare che la nuova sfida del direttore sia proprio quella di pescare lontano da casa il nuovo Pellissier. Il primo identikit: ha la pelle color dell'ebano, gioca in un campionato nordico, è impegnato nei preliminari di Champions. Negli ultimi due campionati ha segnato valanghe di gol. Presto arriverà anche il nome. Ma potrebbe essere l'ennesimo diversivo. Sartori vuol stupire. A volte anche se stesso. Essere o non essere. Può essere un problema?